Di fatto si impedisce a chi non presente oggi in Consiglio di partecipare
Un ricorso al TAR per annullare il decreto “illegittimo e incostituzionale” di indizione delle elezioni regionali, fissate i prossimi 12 e 13 ottobre, in quanto è praticamente impossibile per una formazione non rappresentata in Consiglio raccogliere 9000 firme in 30 giorni. A promuovere il ricorso è Democrazia Sovrana e Popolare (DSP), guidata dall’ex PCI Marco Rizzo. Il partito intende candidare alla presidenza Hubert Ciacci, imprenditore di Montalcino, produttore di Brunello e apicoltore, con un passato nelle formazioni di Centrodestra. Democrazia Sovrana e Popolare è “interessata ed ha diritto, come formazione politica, a partecipare alla competizione elettorale per il rinnovo della Giunta e del Presidente della regione Toscana”, tuttavia, si legge nel testo, “il decreto di indizione pubblicato in data 13.08.2025, in asserito recepimento, senza specificazioni, del combinato disposto della normativa nazionale e regionale in tema di elezioni regionali, di fatto impedisce a DSP – come ad altre eventuali forze politiche emergenti attualmente prive di rappresentanza consiliare – di poter partecipare alle elezioni regionali, per i motivi che di seguito si diranno, e principalmente per l’elevatissimo numero di sottoscrizioni richieste dalla legge in un arco temporale di soli 30 giorni”. Come se non bastasse, si legge ancora nel testo del ricorso, “il decreto di indizione delle elezioni regionali è stato pubblicato solamente 30 giorni prima della data in cui ciascuna lista deve depositare, presso l’Ufficio elettorale Centrale, tutte le sottoscrizioni raccolte, corredate dalla documentazione richiesta dalla legge regionale”. Insomma, un ricorso che va al cuore del problema democrazia in Toscana.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli