Firenze: la motosega non va in vacanza

giannotti
Esplode la protesta social contro l’albericidio estivo in una Firenze sempre più asfaltata

 

In una Firenze infuocata dal caldo di questo Agosto, prosegue senza sosta l’abbattimento degli alberi per far posto al cantiere della nuova linea tramviaria per Bagno a Ripoli. Dopo i tagli in piazza Elia Dalla Costa, oggi è toccato a viale Giannotti, dove i bagolari – alberi storici e simbolo verde del quartiere di Gavinana – stanno cadendo uno dopo l’altro sotto le lame delle motoseghe.

Una scena che ha scatenato un’ondata di indignazione sui social. In molti parlano di “albericidio” e denunciano l’ennesimo scempio ambientale. A pochi giorni da Ferragosto, mentre la città si svuota e si allenta l’attenzione, la rabbia monta online. Tra ironia amara, dolore personale e insulti diretti, centinaia di utenti si sono riversati su Facebook, X e Instagram per condannare il taglio degli alberi e criticare le scelte dell’amministrazione.

“Dite addio agli alberi su viale Giannotti, avanti con i binari di questa stazione ferroviaria che è diventata Firenze”, scrive un utente, mentre un altro commenta: “Fantastico: per far passare il mezzo ‘ecologico’ buttan giù gli alberi. Fenomeni da studiare”. Le critiche colpiscono in pieno la giunta comunale, accusata da molti di incoerenza: si punta su una mobilità futura mentre si distrugge il patrimonio arboreo esistente. Le accuse si estendono anche ai partiti della maggioranza e persino agli operai, ritenuti complici esecutori di un progetto che – secondo alcuni commentatori – tradisce la vocazione verde della città. C’è chi ricorda con malinconia l’infanzia trascorsa nelle vie alberate del quartiere e chi osserva come “una zona residenziale dignitosa” stia per diventare “un’area cementificata senza anima né ombra”. L’indignazione è trasversale e alimentata anche dal senso di impotenza di fronte a decisioni percepite come imposte dall’alto.

A far discutere è anche la tempistica: l’intervento sta avvenendo quando la città è semi-deserta e la possibilità di una mobilitazione cittadina si fa più difficile. Una strategia, secondo alcuni, per evitare l’impatto mediatico che avrebbe avuto in un altro periodo dell’anno.

Gli alberi abbattuti, spiegano dal Comune, “saranno sostituiti da nuove essenze” a fine lavori. Ma i fiorentini ormai ci vedono lungo, e la promessa di “nuove piantumazioni” non convince nessuno. “Non si può sostituire un albero di 40 anni con una piantina alta un metro”, si legge in un commento. E intanto, Firenze continua a cambiare volto, tra lo stridìo delle motoseghe e le urla – virtuali ma potenti – di una città.

Foto: Facebook

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