La democrazia a Firenze: c’erano quasi riusciti, invece…

GERMOGLI PH: 13 FEBBRAIO 2025 FIRENZE PRESSO IL SALONE DEI DUECENTO DI PALAZZO VECCHIO SI E' TENUTA UNA PLENARIA ECCEZIONALE DELLA GIUNTA COMUNALE DI FIRENZE CON LA GIUNTA COMUNALE DEL COMUNE DI BOLOGNA NELLA FOTO LA SINDACA DI FIRENZE SARA FUNARO

La mancata nomina del segretario generale non è meramente formale, investe alla radice la questione della democrazia effettiva e della trasparenza nella gestione del potere.

 

No, non ci sono riusciti. Ci sono andati molto vicino all’avere un controllo sempre più assoluto e senza controllori, ma questa volta non ce l’hanno fatta. A Firenze c’è ancora qualcuno che pensa e osserva, qualcuno che non è d’accordo e, talvolta, scende pure in piazza. Ci colpiscono in ogni modo, ci vogliono buttare fuori dalla città, ci vogliono impedire ogni spostamento, ci vogliono morti o, meglio, disinteressati, ma non ci piegano. Non c’è il segretario generale, al netto della promessa di nominarlo, quanto prima, a Firenze. Per ora non c’è nemmeno il direttore della Società della Salute. Avrebbero continuato senza il segretario se non ci fosse stato un lavoro tale da costringerli a nominare questa figura essenziale per la democrazia, il buon funzionamento, la lotta alla corruzione. Tutti aspetti non secondari. Cioè, avrebbero continuato a occupare il potere senza essere controllati da una figura giudicata aliena alle piccole spartizioni e logiche fiorentine. Siamo di fronte a un potere sempre più arrogante, che vende concetti di libertà – i rintocchi della Martinella – e con l’altra mano sottrae spazi democratici e garanzie. Tuttavia, le minoranze non rumorose ma organizzate possono fare molto. Come in questo caso: scrivere, segnalare, attivare i depositari del mandato politico affinché usino tutti gli spazi istituzionali per riverberare la denuncia. La denuncia ha avuto effetto e sono stati richiamati, molto probabilmente dagli organi centrali. Si conferma che la democrazia semplicemente non esiste senza una partecipazione attiva e combattiva. Senza un controllo quotidiano e feroce, non limitato ai social ma che sfonda sugli organi d’informazione, arriva agli apparati. Le battaglie si possono fare e si possono anche vincere. Questa volta abbiamo vinto noi.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli