Acqua, rifiuti e impianti, Mazzetti (FI): “La Toscana non può restare arretrata per altri 5 anni: sistema PD fossilizzato sulle poltrone e nemico dello sviluppo”

GERMOGLI PH: 22 MAGGIO 2025 FIRENZE INAUGURAZIONE DEL NUOVO PARCHEGGIO SCAMBIATORE DI VIALE EUROPA NELLA FOTO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA EUGENIO GIANI
La deputata di Forza Italia punta il dito contro la gestione regionale del PD: “Giani promette ciò che non ha fatto e non ha mantenuto in 5 anni da presidente, e dopo decenni da amministratore nel sistema PD”

 

Un attacco frontale, senza giri di parole. L’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale del dipartimento lavori pubblici del partito, critica duramente il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, accusandolo di “promettere ciò che non ha mai realizzato in 30 anni di potere”.

“Costretto com’è dall’emorragia di voti, dall’insofferenza di interi territori verso una Regione che non ascolta e non decide e dai disastri del sistema di potere PD, come a Prato, a reclutare tutto e il contrario di tutto – da Italia Viva che vorrebbe lo sviluppo al M5S che ci vorrebbe tutti poveri –, Giani parla come fosse un neofita della politica e, soprattutto, come se fosse un amministratore di successo, uno che ha fatto”.

Nel mirino dell’esponente azzurra ci sono in particolare i temi ambientali e infrastrutturali: acqua, rifiuti, impianti, gestione del territorio. Tutti ambiti in cui Mazzetti vede gravi mancanze da parte dell’attuale giunta regionale: “Parla di acqua ‘pubblica’, di ciclo dei rifiuti, di lotta all’inquinamento. Con quale faccia tosta! Le infrastrutture idriche sono vecchie e, nonostante le bollette più alte d’Italia siano proprio in Toscana, non vengono fatti interventi strutturali, né nuovi depuratori né impianti”.

La parlamentare denuncia anche i ripetuti scandali legati al ciclo illegale dei rifiuti in Toscana, sottolineando l’assenza di un piano organico per chiudere il ciclo stesso: “Andiamo oltre la demagogia e diciamo la verità: il bene acqua in Italia è pubblico, si paga la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture per portarla agli immobili ed è molto difficile che possa tornare in mano ai singoli Comuni”.

Mazzetti propone un’alternativa concreta: un maggiore coinvolgimento del privato con un modello di partenariato pubblico-privato efficiente.“Semmai, va rafforzato il partenariato pubblico-privato, facendo sì che il servizio sia migliore e soprattutto non ci sia spreco di acqua e che venga riciclata al massimo per il riuso, come si faceva con il Gida – la vera Prato è sempre all’avanguardia”. Proprio sulla gestione del consorzio Gida, che si occupa del trattamento delle acque reflue industriali nel distretto pratese, Mazzetti rivela di star studiando il dossier, denunciando un ulteriore problema: “La proprietà è al 99% della Multiutility e l’1% è degli industriali, i quali meno di un mese fa gli hanno bocciato il bilancio. Per questo portiamo i fanghi fuori a smaltire, producendo un costo esoso, perdita di profitto in loco e danno ambientale”.

Ma l’accusa più dura riguarda la legittimità dell’attuale alleanza politica che sostiene Giani, che secondo Mazzetti tiene insieme forze ideologicamente inconciliabili: “Giani, che non aveva convinto nemmeno il suo partito, ed è costretto a mettere insieme tutto e il contrario di tutto, promette ciò che non ha fatto e non ha mantenuto in 5 anni da presidente, e dopo decenni da amministratore nel sistema PD”.

Per Mazzetti, la posta in gioco è alta: non si tratta solo di una disputa politica, ma di una scelta tra progresso e immobilismo: “La Toscana non può permettersi di restare arretrata per altri 5 anni. I Toscani, dopo questa marchetta agli estremisti, dovranno in caso di vittoria concedere l’assessorato all’ambiente a coloro che predicano la decrescita infelice”. Solo il centrodestra, secondo l’onorevole, rappresenta la vera alternativa al declino: “L’alternativa è il Centrodestra, che governa insieme a livello nazionale, in molte regioni del Nord e del Sud che guardano avanti e non stanno inchiodate al passato come la Toscana del sistema PD, in moltissimi comuni toscani che non ne possono più di un potere fossilizzato sulle poltrone che ci tiene volutamente indietro per preservare posti e rendite e ci fa perdere il treno dello sviluppo”.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli