Nomina del Segretario Generale, Sirello e Chelli (FdI): “Dalla sindaca nessuna scusa, solo giustificazioni imbarazzanti”

chelli sirello
 Sirello e Chelli (FdI): “Procedura iniziata oltre i termini di legge”, chiesta una sanzione per l’irregolarità: “Non deve diventare la norma”

 

Continuano le polemiche sulla tardiva nomina del Segretario Generale del Comune di Firenze. Oggi i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Angela Sirello e Matteo Chelli in una nota hanno attaccato duramente la gestione della procedura da parte dell’amministrazione guidata dalla sindaca Sara Funaro: «Colpisce la serenità con cui la Sindaca Funaro ha liquidato la questione della mancata nomina del Segretario comunale. Quest’ultimo, infatti, esercita un ruolo fondamentale, a garanzia della trasparenza e della correttezza dell’azione politico-amministrativa, motivo per cui il periodo di reggenza deve essere circoscritto nel tempo, anche per evitare la prolungata e indebita attribuzione delle normali funzioni del Segretario al suo Vice».

I due consiglieri denunciano il ritardo nella procedura, che sarebbe partita ben oltre i limiti temporali previsti: «Abbiamo appurato che la procedura di nomina è iniziata in ritardo, molto oltre i sessanta giorni previsti dal D.P.R. 465/1997. La vacanza, infatti, è iniziata il 01/02/2025, ma l’avviso pubblico propedeutico alla nomina è comparso sul sito ufficiale dell’Albo nazionale dei Segretari comunali e provinciali solo il 16/05/2025 (avviso n. 38)».

Nel mirino anche le dichiarazioni rilasciate dalla sindaca a giustificazione del ritardo: «Ci saremmo aspettati, quantomeno, delle scuse, non giustificazioni al limite tra l’imbarazzo e l’inadeguatezza. Negligenza? Imperizia? Qual è la causa di tutto ciò? Le risposte possono essere tante, ma la certezza che si ha è una sola: la sindaca Funaro che vorrebbe amministrare la città, non sa (o non vuole, ai posteri l’ardua sentenza) neppure amministrare il proprio personale di fiducia».

Sirello e Chelli chiedono che l’accaduto non passi inosservato: «Quanto accaduto a Firenze non può lasciare indifferenti e deve essere sanzionato a dovere, per evitare che casi simili possano diventare la regola».