Nella cronaca odierna ha avuto malauguratamente un ampio spazio la cronaca nera, fortunatamente senza morti né tragedie, ma con fatti di marcata e inaudita gravità: su Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, Nazione Firenze e Tirreno Firenze leggiamo del tentato stupro di due ragazze latinoamericane ad opera di un coetaneo marocchino alla fermata di piazza Dalmazia (già preso e tradotto a Sollicciano anche per resistenza a pubblico ufficiale) e dei raid di una baby gang italo-romena, autrice di tre rapine e catturata alla quarta, che ha preso di mira un malcapitato turista francese. Sul Corriere Fiorentino e su La Nazione Firenze compare inoltre la notizia dello sgombero, l’ennesimo, del Parco del Mensola, con quattro occupanti evacuati e denunciati. La sindachessa Sara Funaro, con piglio quasi mussoliniano, ha vantato il «ritorno della legalità», ma dev’essersi poi ricordata che «Firenze è Città Medaglia d’Oro alla Resistenza» e ha aggiunto che «la bonifica e la messa in sicurezza spettano alla proprietà», cioè non si faranno mai e il problema si ripresenterà tale e quale. Esattamente come la nuova spaccata che si è verificata a Legnaia, la seconda in pochi giorni, dove, fa sapere La Nazione Firenze, «ieri notte ignoti hanno infranto la vetrina dell’agenzia immobiliare di Scandicci», per di più «a venti metri dal comando dei Carabinieri». I controlli, tuttavia, aumentano solo, sia pur giustamente, per i turisti, informa La Repubblica Firenze; ma saranno sufficienti i cartelli che invitano a non gettare le cartacce per terra e a «rispettare Firenze», se è la stessa amministrazione comunale e buona parte della sua cittadinanza a non farlo? Lo si vede bene dalla situazione degli ospedali, e da quella di Santa Maria Nuova in particolare, dove un’inchiesta de La Nazione Firenze scopre altarini disgustosi: barelle in corridoio, visite irrealizzabili, attese spossanti, persone congedate al telefono senza neanche un consulto, senzatetto a bivaccare sul loggiato…scenari che pensavamo tipici delle zone più disagiate del nostro Paese per renderci conto che di queste zone fa parte anche la nostra città. I soldi, infatti, continuano a scarseggiare e la situazione economica è sempre più cupa: il Corriere Fiorentino riporta 700 milioni di bottiglie di vino invendute in tutta la Toscana a causa della stagnazione del mercato, con Firenze e Siena le più colpite come città, DOP e IGP come prodotti. Ma non va tanto meglio neppure al Chianti, laddove la 53ª edizione dell’Expo Chianti Classico a Greve, che andrà in scena dall’11 al 14 settembre, è già da ora occasione d’invito al governo affinché aiuti nella ricerca di nuovi mercati. Prova a ripartire Montalcino, con la cessione di metà delle quote della Cantina Le Lucére alla petrolchimica Maire Tecnimont e gli investimenti della famiglia Cecchi sulla tenuta Aminta. A Firenze, intanto, la questione dell’ex Teatro Comunale, per il quale il Comune afferma di «aver rispettato tutti i vincoli» non si placa e così, leggiamo sulle colonne de La Nazione Firenze, Il Tirreno Firenze e Corriere Fiorentino, il capogruppo Eike Schmidt annuncia il suo intento di portare la questione all’UNESCO, sostenuto anche dalle critiche di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Sul fronte elezioni, Calenda minaccia di lasciare il campo largo qualora la stesura del programma fosse demandata al M5S (La Repubblica Firenze), mentre dalla giunta Funaro arriva lo stop alle candidature “a scambio”, sulle quali deciderà nel merito soltanto la sindachessa, spiega il Corriere Fiorentino. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli