Un’altra pugnalata alla città: arriva l’ok per la tranvia al Campo di Marte, si comincia tra un anno. Inquinanti eterni nei fiumi della regione “green”, a SMN non manca neanche l’eroina. La Firenze sui giornali di domenica 24 agosto

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Un progetto a lungo rimasto congelato e di cui non si è più parlato per un pezzo, nonostante l’allungamento dei tentacoli della piovra dei cantieri su viale Don Minzoni, ha avuto infine il via libera in maniera inaspettata: la tranvia a Campo di Marte, fanno sapere Sara Funaro e Andrea Giorgio, si farà, e si puntano a iniziare i lavori nel 2026. Da dove si trovano adesso i primi binari si proseguirà, fanno sapere La Repubblica Firenze e Il Tirreno Firenze, col sottoattraversamento della stazione delle Cure (si preghi che non avvenga mai un incidente lì…) e la prosecuzione verso viale dei Mille; Largo Gennarelli, che nel virtuoso progetto di Eike Schmidt sarebbe stato trasformato in una zona ricca di verde, ombra e parcheggi, verrà praticamente estinto per far passare i binari che raggiungeranno la Costoli per poi proseguire fino a Rovezzano, passando per l’abbattimento del palazzetto della Sancat che, si dice, verrà ricostruito altrove. Chi abbia riferito alla sindachessa che «è un progetto che la cittadinanza attendeva da tempo» è un mistero. Con lo sprint per i lavori della T1, che si punta a riaprire il 15 settembre a quanto si legge su Repubblica Firenze e Nazione Firenze, e i cantieri della 3.2.1., è un mistero anche come intendano gestire la viabilità locale. Non parliamo degli abbattimenti di alberi, che renderanno letteralmente impossibile la vita ai residenti. Sembra essere infatti diventata una prassi comune quella della fuga verso lidi lontani, perlomeno per le vacanze; anzi, verso boschi e laghi, perché le spiagge costano e, salvo alcune eccezioni come vicino Pontedera, la speranza della “rimonta” agostana sono, come prevedibile, svanite. Se n’è occupata, nello specifico, un’inchiesta di Repubblica Firenze. E se le montagne sono l’unico posto dove ancora si può trovare del verde, in tutto il resto il verde potrebbe derivare dalle contaminazioni radioattive: un’iperbole, certo, ma non così distante dal vero nel momento in cui un rapporto dell’APART, citato sul Corriere Fiorentino che ha dedicato parecchi articoli al tema, rileva una cospicua e crescente presenza di inquinanti eterni come PFAS, mercurio, nichel e cadmio nei laghi e nei fiumi toscani, senza risparmiare neppure il latte materno, mentre proprio nell’ambiente acquatico i danni maggiori li hanno i delfini. Un risvolto anche a Firenze, dove la ragazza gravemente ferita dalla caduta del ramo ha fatto causa al Comune: chissà se la giunta motiliterà i suoi “esperti” per farle una lezione sul cosiddetto “Summer Branch Drop“. Un’ottima e tempestiva mossa che deve servire a scuotere coscienze e far lavorare le istituzioni senza propaganda e autocompiacimenti, che trova un esempio positivo nella vittoria dei residenti di via Palmieri che, col loro esposto, sono riusciti a far togliere i tavolini abusivi. Entrambi gli aggiornamenti sono del Corriere Fiorentino. Il turismo, invece, non conosce alcuna diversificazione e così, mentre l’assessore Vicini invita demagogicamente l’ADUC a unirsi alla giunta sul tema degli affitti brevi per chiedere una legge nazionale al governo, e dal Lussemburgo arriva interesse per trasformare villa Larderel (l’ex Don Gnocchi) in hotel a 5 stelle, come riporta in entrambi i casi La Nazione Firenze, il biglietto da visita per chi arriva o torna in treno nella nostra città sono i tossicodipendenti a farsi di eroina nei pressi della stazione o addirittura negli androni dei palazzi circostanti. È sempre il Corriere Fiorentino ad aver intercettato lo stato d’animo comprensibilmente esasperato degli abitanti. Ma esasperata è anche la politica di centrodestra per le regionali, laddove il consigliere Chelli (FdI) ha accusato di “tafazzismo” il suo stesso schieramento per i tentennamenti nell’ufficializzazione della candidatura di Tomasi; Giani, intanto, cerca di raccogliere i cocci del campo largo e punta a una lista riformista unica, anche senza Azione e con l’incognita delle eventuali reazioni pentastellate. Entrambi questi fatti sono stati coperti da Repubblica Firenze. (JCM)