Elezioni regionali: il vento del cambiamento soffia tra le firme e le piazze della Toscana

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L’alternanza è il sale della democrazia, e la Toscana ha un bisogno disperato di cambiamento

 

Di Roberto Vedovi

Il 12 agosto 2025, mentre la Toscana si godeva il sole estivo e le meritate vacanze, il governatore Eugenio Giani ha firmato il decreto per le elezioni regionali del 12-13 Ottobre. Una data che ha segnato l’inizio di una corsa contro il tempo, non solo per i candidati, ma per la democrazia stessa. Perché in questa estate, mentre i toscani si rilassavano al mare o in montagna, le nuove liste, quelle non ancora presenti in Regione, hanno dovuto affrontare una sfida titanica: raccogliere almeno 10.000 firme in un mese, un’impresa resa ancora più ardua dal periodo vacanziero.

Una scelta strategica, sì, ma anche profondamente ingiusta, quasi un ostacolo deliberato per tenere lontano chi vuole portare aria nuova nel Palazzo della Regione. Eppure, nonostante le difficoltà, ce l’hanno fatta. Le nuove liste hanno percorso le strade della Toscana, dai borghi alle città, coinvolgendo migliaia di cittadini. È stato un atto di resistenza civica, un’esplosione di partecipazione che ha visto volontari e cittadini uniti per garantire il diritto di esserci, di contare.

Tra queste, spicca la lista civica “E’ ORA !”. Persone comuni, ma non per questo meno preparate, hanno messo in gioco la loro passione e la loro esperienza – anche quella maturata in passati percorsi politici – per offrire alla Toscana un’alternativa al dominio monocolore decennale del PD. Non sono populisti, né sprovveduti: sono cittadini che credono nel cambiamento, nella possibilità di fare politica – senza necessariamente aprire il Palazzo del Pegaso “come una scatola di tonno” (per citare il Movimento 5 Stelle) – ma con l’obiettivo di rigenerarlo, di restituire alla Toscana un governo che ascolti davvero.

Questa corsa alle firme non è stata solo una formalità burocratica: è stata un’occasione unica. I candidati delle nuove liste hanno girato ogni angolo della regione, hanno parlato con le persone, hanno ascoltato i loro bisogni, hanno fatto conoscere i loro volti e le loro idee. Non hanno chiesto voti, ma il diritto di partecipare, e in questo hanno già vinto una piccola battaglia. Hanno tessuto una rete di relazioni, hanno portato la politica fuori dai palazzi e nelle piazze, dimostrando che il vero civismo non è uno slogan, ma un impegno concreto. Questo è il loro piccolo, grande vantaggio: essersi fatti conoscere, non come politici di professione, ma come persone che vogliono servire la Toscana.

Nel frattempo, a Firenze, in via Forlanini, nelle stanze del potere del PD, si è consumato l’ennesimo psicodramma. Un mercanteggiare di nomine, listini bloccati, correnti, ex sindaci e parlamentari che si contendono poltrone come se la Toscana fosse un loro feudo. Ancora una volta, il PD ha dimostrato di essere più attento alle poltrone, alle ideologie e alle dinamiche interne che alle persone, ai territori, alle idee. Mentre la Toscana chiede grandi opere, infrastrutture moderne, risposte ai problemi reali, il partito che governa da sempre sembra più impegnato a distribuire mance elettorali e a consolidare una rete di potere ramificata, fatta di piccoli favori e grandi dimenticanze.

L’alternanza è il sale della democrazia, e la Toscana ha bisogno di un cambiamento. Non si tratta di distruggere, ma di rinnovare, di dare voce a chi non si riconosce più in un sistema che sembra aver perso il contatto con la realtà. Le liste civiche, in particolare, rappresentano questa speranza: non sono legate alle vecchie logiche di partito, ma al desiderio di costruire una regione più giusta, più vicina ai cittadini. Sono l’espressione di una Toscana che non vuole più essere governata da chi considera il potere un diritto acquisito, ma da chi lo vede come una responsabilità.

Il 12 e 13 ottobre, quando i toscani andranno alle urne, avranno l’opportunità di scegliere. Non solo tra nomi, ma tra visioni. Da una parte, un sistema che si autoalimenta, che si chiude nei suoi giochi di potere; dall’altra, un movimento fatto di persone che hanno dimostrato, con le firme e con il sudore, di voler esserci per la Toscana. Il futuro non si costruisce con le poltrone, ma con le idee. E la lista civica, con il suo esercito di cittadini volenterosi, è pronta a scriverlo, questo futuro.