Di Vincenzo Freni
Benvenuti nel meraviglioso mondo della burocrazia creativa informatica fiorentina, dove io, semplice cittadino, vengo multato per aver osato guidare in una via Bolognese trasformata in un labirinto degno di Minosse. E come premio per la mia audacia? Un elegante calcio nel sedere quando provo a pagare.
Mi arriva una multa da 98,96 euro per aver “circolato impegnando corsie riservate alla circolazione di mezzi pubblici”. Tradotto: ho attraversato una zona che, a seconda dell’umore del semaforo delle transenne, dei lavori e delle divinità del traffico, è a volte accessibile e a volte no. Un controsenso? No, via dei Massoni. Letteralmente. C’era un cartello che diceva “via dei Massoni – accesso consentito”? Sì. Poi lo hanno coperto con un adesivo che diceva “no, ora no”. Poi l’hanno rimosso. Poi l’hanno rimesso. Io ho cercato di seguire le indicazioni. Forse ho sbagliato, perdono. Fatemi la multa e mi riscatto.
Per fortuna il Comune mi offre uno sconto del 30% se pago entro 5 giorni. Non sul totale, ovviamente. Le spese di procedimento e accertamento (15,96 euro) restano lì, con una frase degna di un copywriter sotto acido: “misura ridotta del 30% rispetto al minimo edittale”. Edittale? Ma come scrivono? Siamo in un romanzo fantasy?
Riavvolgo il film. Ricevo l’avviso di deposito presso la Casa Comunale l’11 settembre (ieri) ritiro la raccomandata il 12 (oggi), corro al bar-tabacchi per pagare, ma il QR code mi viene rifiutato. “Errore emesso dalla P.A.” dice il terminale. Alla posta, stessa scena. La direttrice, tra un sospiro e l’altro, mi comunica che purtroppo sono trascorsi i famosi cinque giorni. Ma come, se ho appena ritirato la raccomandata e il documento che il postino aveva messo nella mia cassetta dice in chiaro: “Può essere ritirata dal 12”.
Mistero. Kafka applaude sorridendo dice, qui siamo al massimo. Quindi ne deduco, se il sistema conta i giorni a partire da quando voi avete deciso che la notifica fosse “ufficiale”, e non da quando io l’ho fisicamente toccata, allora state costruendo un calendario parallelo dove il tempo scorre solo per voi. Insisto. Chiedo. Imploro. Alla fine ottengo dalla direttrice delle poste di via Mayer un foglietto firmato con data e l’errore che appare sullo schermo per respingere il pagamento. Una reliquia. Ma non basta. Visto che il sistema non accetta il pagamento scontato. Posso solo scegliere tra pagare di più o telefonare al call center del Comune, dove probabilmente mi metteranno in attesa fino alla prossima giunta, eternamente la stessa.
La mia vera colpa non è aver guidato in una corsia riservata che forse in quel momento non lo era visto i lavori che interessavano via Bolognese. È aver creduto che l’informatica, almeno quella, fosse efficiente. È aver pensato che pagare subito fosse una buona idea. È aver pensato che qualcuno, da qualche parte, fosse responsabile. Ma lo sappiamo bene nella P.A. mai nessuno è responsabile.
Un ringraziamento e un inchino al Comune di Firenze per la sua instancabile missione: stare sempre dalla parte del cittadino. Un capolavoro di efficienza: prima crei il caos viabilistico, poi sanzioni chi si perde nel caos, infine non permetti nemmeno di pagare la sanzione nei termini che tu Comune stesso ha stabilito.
Grazie, davvero, perché mi stupisci sempre più.
Lettera aperta alla Signora Sindaca di Firenze
15 Settembre ore 13:00
Gentile Sindaca,
Le scrivo per segnalarLe una situazione che ho recentemente vissuto e che, a mio avviso, meriterebbe attenzione da parte dell’Amministrazione comunale.
Ho tentato più volte di contattare l’ufficio informazioni della Polizia Municipale in via delle Cascine, chiamando il numero 055 328 2040/1 senza riuscire a parlare con alcun operatore. In particolare, stamani sono rimasto in attesa telefonica per oltre un’ora e venti minuti (80 minuti), ascoltando ininterrottamente il messaggio registrato che invitava ad “attendere in linea a causa dell’intenso traffico l’ operatore risponderà al più presto possibile””, senza che tuttavia nessuno rispondesse. Ho riprovato più volte nell’arco della mattinata e il messaggio era sempre lo stesso.
Il motivo del mio tentativo di contatto era il seguente:
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In data 11 settembre ho trovato nella mia cassetta della posta un avviso di deposito presso la casa comunale di una raccomandata contenente un verbale di contravvenzione che, pur reputandola ingiusta, avevo deciso di pagarla (veda in chiusura di questa lettera il testo che ho messo in rete a questo proposito
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Il giorno successivo, 12 settembre, ho ritirato l’atto e mi sono recato immediatamente presso l’ufficio postale per effettuarne il pagamento
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Al momento del pagamento, tramite QR code, il sistema ha restituito un messaggio di “errore emesso dalla pubblica amministrazione”.
La direttrice dell’ufficio postale di via Mayer per il pagamento mi ha informato che forse i cinque giorni previsti per poter usufruire della riduzione del 30% erano già decorsi. Tuttavia, risulta evidente dalla documentazione in mio possesso che al momento erano trascorse meno di 24 ore dalla notifica effettiva del verbale, e non cinque giorni. Ho mostrato questa documentazione anche alla Direttrice della posta che concordava con quanto le avevo detto.
Per chiarire questa anomalia ho atteso l’apertura dell’ufficio informazioni di via delle Cascine il lunedì successivo (15 settembre) essendo il 13 e il 14 l’ufficio chiuso, provando invano a telefonare ma come le ho scritto non sono riuscito a parlare con nessuno. Ho quindi contattato il call center del Comune (055055), dove una gentile operatrice ha tentato a sua volta di mettersi in contatto con gli uffici, senza ricevere risposta. “Mi spiace ma non rispondono ad entrambe i numeri” confermando quanto le avevo detto.
Comprendo che possano verificarsi momenti di sovraccarico o difficoltà operative, ma mi permetto di sottolineare che per un cittadino diventa estremamente complesso esercitare i propri diritti o semplicemente ricevere informazioni se gli uffici preposti non risultano raggiungibili telefonicamente. A questo punto non avendo alternative sarò costretto a pagare la multa al suo valore massimo ma non per mia colpa.
Comunque verifichi Lei stessa come funziona questo servizio informazioni e legga le recensioni su Google che convergono tutte su questa problematica. Confido quindi nella Sua sensibilità istituzionale affinché possano essere adottate misure per migliorare l’accessibilità e la funzionalità del servizio di informazione ed evitare che il cittadino si senta solo un suddito munito di bancomat.
La ringrazio per l’attenzione e Le porgo cordiali saluti.
Vincenzo Freni