Il Teatro Puccini, situato peraltro in una delle zone più a rischio della città, è diventato un’oasi di felicità quasi bucolica per l’attuale governatore e i suoi fedelissimi: vantata la presenza di «600 persone» con l’obiettivo dichiarato di «fare il record di voti» (La Repubblica Firenze e il Corriere Fiorentino, che hanno riassunto l’evento, non l’hanno detto, ma i sondaggi danno avvantaggiato Giani, al 57%, su Tomasi, al 39%), qualsiasi altro problema può svanire, anche se la competizione elettorale sta palesemente svantaggiando altri. La Lista Tomasi, per esempio, non correrà nel collegio di Pistoia, dove nel 2022 fu la più votata della coalizione, superando addirittura il partito di governo con un 17% contro il 14% di Fratelli d’Italia: il ricorso è stato perso anche per le diffuse irregolarità sulla compilazione dei moduli per la presentazione delle firme. Pur senza grosse possibilità di vittoria contro i “big” Giani, Tomasi e Bundu, non potrà candidarsi Carlo Giraldi di Forza del Popolo, perché le firme, seppur per pochissimo, non è riuscito a presentarle. Entrambi questi due ultimi aggiornamenti provengono dal Corriere Fiorentino. Il programma di Giani, peraltro, fa notare quest’ultimo, non contiene niente su multiutility, rifiuti e TAV: «94 pagine di idee ed equilibrismi per non urtare gli alleati», sottotitola. Nel resto dell’opposizione ancora la calma non è passata: a Prato il caso Cocci fa ancora discutere, con un interrogatorio-fiume in procura a Claudio Belgiorno e la prosecuzione delle indagini contro un altro meloniano, il vicepresidente del consiglio comunale empolese Andrea Poggianti, stando a quanto si apprende dalle stesse due testate sin qui menzionate. Tra le file leghiste è giunto a Firenze Matteo Salvini per lanciare i candidati, sostenendo però apertamente la “vannaccizzazione” del partito e accettando il congedo del suo “gruppo storico”, di fatto rottamandolo definitivamente; il ministro dei Trasporti ha altresì attaccato frontalmente la gestione della sanità toscana per la «voragine nei suoi conti», ma ha rivendicato tutte le infrastrutture che da Roma si stanno costruendo in Toscana, comprese quelle che stanno sventrando il territorio nella Firenze funariana. Non poteva non menzionare l’onnipresente tema della sicurezza, con un discutibile passaggio sull’omicidio di Charlie Kirk, altrettanto discutibilmente riportato da Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e Il Tirreno. Nella nostra città, mentre l’Unifi si occuperà di «rivalutare gli accordi con le università israeliane», la scuola è ricominciata sì con un ricordo per le vittime di Gaza, ma l’arrivo nelle aule non decreta, come alcuni hanno detto, una “riuscita” del cosiddetto «piano rientro»: La Nazione Firenze ha pubblicato inchieste e articoli su come per fare 6 chilometri in motorino ci voglia mezz’ora per andare da piazza Beccaria all’Isolotto partendo alle 7:50 di mattina, per non parlare della situazione sulla Faentina e in viale Ariosto, dove si denunciano rispettivamente treni in ritardo che obbligano a viaggi «come nel 1941» e intasamento totale delle vie di scorrimento ad opera dei pullman. Un’ulteriore riprova del carattere di stipendificio di un’amministrazione comunale che per non far niente ha ritenuto di dover spendere più di 169.000€ per assumere un «consulente per il traffico» e pensare di limitarsi a «tagliare una fermata» in viale Ariosto (Corriere Fiorentino). All’interno delle mura scolastiche, invece, La Nazione Firenze riporta «400 posti vuoti» e «segreterie già in affanno»; in via Fortini sono terminati i lavori ma i residenti non dimenticano e annunciano ricorso al TAR per i danni subiti dalla chiusura che si protraeva da marzo. Insorgono anche i «sindaci ribelli» di Campi Bisenzio, Carmignano e Poggio a Caiano contro la TARIC, citando aumenti di costi in bolletta su cui l’ALIA, come suo solito, fa la gnorri. Altre proteste si sono avute in Consiglio comunale, dove per «un imprevisto» che ha bloccato l’assessore Letizia Perini è saltato il question time sullo stadio Franchi. Pungenti le osservazioni dei consiglieri Sabatini (Lista Schmidt) e Locchi (Forza Italia) sui lavori ancora al palo a campionato iniziato e l’incapacità della giunta di uscire da un problema dettato dalla sua stessa incompetenza. Solerte, tuttavia, la giunta, nelle sanzioni da comminare, nella fattispecie a un albergo di lusso e a un ostello che hanno evaso rispettivamente 156.000€ dal 2019 al 2023 e 20.000€ dal 2018 al 2020, a riprova di come il modello turistico scelto da Firenze non porta soldi nemmeno nelle casse dei suoi più accesi promotori. Il tutto mentre al Four Seasons, proprio per essere il Four Seasons, si può persino lanciare fuochi d’artificio alle 23:45 in possesso di «regolare autorizzazione comunale», come spiegato sulle colonne del Corriere Fiorentino, coi residenti che giustamente fanno notare che per una festa rumorosa in casa si viene (altrettanto giustamente) fermati e redarguiti come da normativa. Il tutto mentre, secondo il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i suoi dati riportati sul Tirreno, 256.000 toscani hanno speso nel gioco d’azzardo la metà del budget sanitario regionale: 4 miliardi a 8. Tempo tolto alla creazione di legami familiari e alla procreazione: secondo le cifre fornite da Repubblica Firenze, le nascite hanno registrato una flessione del 7% (9.383 contro le 10.108 del primo semestre dell’anno scorso), superate del doppio dai decessi, un saldo non compensato neanche dall’aumento dell’immigrazione. Un colpo alla propaganda dem e “progressista”, ma anche a noi tutti. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli