Massimo Sabatini, l’intervista: “La politica deve tornare concreta e meritocratica. In Toscana è ora di cambiare tutto”

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LFCV intervista il candidato della lista civica È Ora! alle Regionali Toscana 2025: “Basta clientele e sprechi: la Regione va gestita come un’impresa”

 

In un contesto politico regionale sempre più bisognoso di rinnovamento e concretezza, LFCV incontra Massimo Sabatini, professionista con una solida esperienza manageriale, ex ufficiale della Guardia di Finanza, consigliere comunale e oggi candidato al Consiglio Regionale della Toscana nella circoscrizione Firenze 1 per la lista civica È Ora!, a sostegno di Alessandro Tomasi. La sua voce è quella di chi ha vissuto la politica nel lavoro quotidiano svolto a Firenze e in consiglio comunale. In questa intervista ci parla della necessità di un cambio radicale nella gestione regionale: meno burocrazia, più merito, lotta alla corruzione, sanità da riformare e giovani da trattenere attraverso una visione pragmatica e orientata ai risultati.

      LFCV: Il tuo CV parla di esperienze manageriali e nelle forze dell’ordine. Puoi dirci come queste esperienze influenzano il tuo modo di vedere la politica, la lotta alla corruzione, la trasparenza amministrativa?

MS: Ho sempre fatto politica lavorando, vivendo del lavoro e non della politica. Dalla corrente esperienza professionale, nonché dalle precedenti, ho sempre preso il richiamo continuo a risultati concreti e misurabili. Quel pragmatismo operativo così carente negli uffici pubblici. Dalla vecchia esperienza in Guardia di Finanza, di cui porto ancora l’onore nel cuore, ho preso il totem dell’onestà e del rispetto assoluto della legge.

      LFCV: La lista civica “E’Ora!” si presenta come un’alternativa slegata dalle tradizionali logiche di partito. In cosa credi che questo vostro approccio civico possa portare un valore aggiunto concreto alla politica regionale?

MS: Nella libertà operativa. Analizzeremo ogni fenomeno, vaglieremo le varie soluzioni, decideremo scegliendo quella più giusta. Senza influenza alcuna, né esterna né interna.

      LFCV: La Toscana sembra vivere una lunga fase di stallo: crescita lenta, territori marginalizzati, difficoltà nel trattenere giovani e investimenti. Cosa serve davvero per rimettere in moto questa Regione? 

MS: Serve competenza e ordine, laddove impera clientela e spreco. La leva su cui agire è quella dell’utilizzo delle risorse per lo sviluppo, non per l’assistenzialismo o la gestione del potere.

      LFCV: Quali strumenti concreti immagini per offrire ai giovani prospettive di studio, lavoro e crescita all’interno del territorio?

MS: Le scuole devono servire per formare al lavoro, serve maggior legame tra scuole e aziende. Senza demonizzare gli imprenditori ma anzi portando i migliori imprenditori del territorio a modello per ogni giovane.

      LFCV: Uno dei temi ricorrenti nel programma della lista civica è la necessità di rendere la Toscana più attrattiva per imprese, giovani e investitori. Quali sono le prime aree in cui si potrebbe intervenire per semplificare e rendere più efficiente l’amministrazione regionale?

MS: Proprio il percorso di autorizzazione allo sviluppo delle imprese (le pratiche per il recupero di un vecchio capannone sono lunghe decenni) sono uno dei primi campi da snellire. Le cose veloci vanno fatte per i migliori, non per gli amici degli amici o del partito come sempre successo qui. La vicenda del cubo nero a Firenze è emblematica.

      LFCV: Negli ultimi anni si è parlato di buchi nei conti, soprattutto nella sanità. Secondo te cosa è che continua a non funzionare in Toscana? Cosa bisogna fare per evitare che si ripetano situazioni di spreco o di squilibrio nei conti pubblici? 

MS: Se una regione è amministrata male, va cambiato l’amministratore. E ne va messo uno bravo, non uno conosciuto da tutti perché fa rappresentanza.

      LFCV: Il tema della sanità è particolarmente sentito dai cittadini. Quali sono le priorità per migliorare il sistema sanitario toscano, in particolare in termini di accesso e qualità del servizio nelle aree più periferiche?

MS: Controllare tutti gli organici con una logica aziendale, e non con la tessera di partito, soprattutto nelle posizioni di comando. Controllare tutti i fornitori, di nuovo ragionando da uomo d’azienda e non di partito. E circa l’organizzazione territoriale, misurare con parametri concreti, dando spazio alle eccellenze ed agli specialisti. Agli acquisti, poi mettiamoci uno che sa trattare, perché altrimenti ci ritroviamo con i macchinari vetusti, comprati come se fossero la novità nel momento.

      LFCV: Hai spesso criticato il fatto che molte decisioni in Toscana sembrano guidate non dal merito ma dall’appartenenza al PD e dalle sue reti. Secondo te, come si può superare davvero la logica dei partiti e dell’ideologia nelle istituzioni? Come garantire che le scelte vengano fatte per competenza e non unicamente per appartenenza partitica?

MS: Semplice: togliendo il potere al PD; è il voto dei toscani l’unica leva che conta. Cambiare!

      LFCV: In Toscana succede troppo spesso che amministratori locali vengano rieletti pur in presenza di critiche diffuse di inefficienza o scarsa trasparenza. Come pensi si possa migliorare la responsabilità degli eletti verso gli elettori?

MS: No, no. È proprio il contrario che va cambiato, ossia l’atteggiamento degli elettori verso gli eletti. Il voto non è l’autodefinizione di sé, ma la scelta del miglior amministratore. E se quello di prima ha sbagliato, non si conferma. E si assegna all’altra parte la possibilità di dimostrarsi migliore. Alternanza! Non appartenenza.

      LFCV: Che giudizio dai dell’amministrazione Giani? Ci sono scelte o metodi che critichi in particolare, e altri che invece salveresti?

MS: Negativo. Ha peggiorato il buco in sanità, oltretutto sprecando le tasse aggiuntive che ha imposto ai toscani. Ha aggiunto altri cinque anni di paralisi per l’aeroporto e le superstrade. Ha pensato solo a far rappresentanza e non a far Gestione, lasciando la gestione del potere agli apparati del suo partito. In Toscana serve cambiare tutto: presidente, giunta, consiglieri, direzioni. E soprattutto impulso.