Furti e paura: Pisa e Firenze le nuove capitali dell’insicurezza domestica
La Toscana si scopre sempre più fragile dentro le proprie mura di casa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza domestica, la regione si piazza mestamente al quintultimo posto in Italia per sicurezza abitativa. Una classifica che non fa onore a chi, tra Firenze e Pisa, ancora sperava nella tranquillità del “buon vivere”.
Nel 2024, 155.590 famiglie italiane hanno denunciato un furto in casa: un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente. E se il dato nazionale fa riflettere, quello toscano fa tremare. Firenze si ritrova infatti quarta in Italia per numero assoluto di furti in casa: 1.803 denunce. Ma il primato amaro spetta a Pisa, che guida la classifica dei comuni capoluogo costruita in base all’incidenza dei furti sulla popolazione, con 75,7 furti ogni 10.000 abitanti. Un record che nessuno vorrebbe vantare, e che pure conferma un sospetto antico: la Toscana dell’accoglienza è diventata forse troppo generosa, anche con chi entra senza invito.
Le autorità parlano di trend in miglioramento — registrando un calo del 9,8% su base annua per la Toscana — ma chi vive l’esperienza di rientrare a casa e trovarla svaligiata non si consola con le percentuali. Numeri o non numeri, 14.514 furti denunciati, che portano la regione al quinto posto sullo scenario nazionale: 14.514 violazioni della privacy, della sicurezza e della fiducia. E nella Toscana dell’accoglienza resta il sapore amaro di una verità ignorata: la sicurezza è ormai un lusso, e le serrature non bastano più.
C’è chi punta il dito contro le risorse insufficienti, chi contro la burocrazia lenta e chi contro un sistema che reagisce sempre tardi. Intanto, i cittadini fanno da sé: allarmi, telecamere, cancelli, cani da guardia — un arsenale privato che racconta la sconfitta dello Stato nel garantire la prima delle libertà, quella di sentirsi al sicuro nella propria casa.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli
