“Abbiamo chiesto di esplicitare il superamento delle modifiche successive al 2010, quindi di tornare indietro sull’elezione diretta delle e dei Presidenti, per dare più potere alle assemblee elettive”.
Lo dicono, in una nota, Francesca Lupo (Sinistra Progetto Comune, Quartiere 1), Lorenzo Palandri (Sinistra Progetto Comune, Quartiere 2), Giovanna Sesti (Sinistra Progetto Comune, Quartiere 3), Giulia Marmo (Sinistra Progetto Comune, Quartiere 4), Thomas Maerten (Sinistra Progetto Comune Quartiere 5), Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune)
“Accogliamo positivamente – sottolineano – la mozione (398200, del 22/10/2025) depositata dai gruppi di maggioranza dei cinque Consigli di Quartiere ed avente ad oggetto ‘Potenziamento del decentramento amministrativo e del ruolo dei Quartieri – Superamento della DG 2010/G/00016 […] e ritorno alla situazione previgente al 2010’, perché lo scopo dichiarato della mozione è il potenziamento del decentramento amministrativo e del ruolo dei quartieri con il ritorno alla situazione previgente al 2010, pertanto superando anche le sciagurate riforme dell’assetto istituzionale del 2013-2019, che hanno introdotto il sistema elettorale maggioritario con elezione diretta del presidente, svilendo sotto ogni profilo il consiglio di quartiere”.
“Ricordiamo infatti, per inciso, che l’attuale assetto istituzionale dei Quartieri, con l’elezione diretta dei Presidenti, deriva dalle riforme del Regolamento dei Quartieri e del Regolamento per l’elezione dei Consigli di Quartieri e dei Presidenti come riformato con le deliberazioni del Consiglio comunale del 2013 e del 2019″, aggiungono.
“È quindi più che condivisibile – proseguono gli eletti – dal Gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune, nei cinque Quartieri come pure nell’Assemblea cittadina, il “ritorno alla situazione previgente al 2010”, in quanto viene superata sia la riforma organizzativa imposta dalla Giunta Renzi nel 2010, sia le successive riforme dell’ordinamento istituzionale (2013-2019), che hanno imposto sia uno sbilanciamento sulla funzione esecutiva della e del Presidente, privandolo però di ogni strumento di governo reale sul territorio, sia esautorando di fatto le assemblee, che sono invece il fulcro della funzione circoscrizionale, cioè il luogo dell’ascolto e del confronto più vicino alla comunità locale. E a questo proposito va ricordata la proposta di deliberazione del Gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune del 2024, giacente in commissione consiliare in attesa di esame, che propone infatti sia il superamento della riforma organizzativa del 2010 che il superamento della riforma istituzionale del 2013-2019, che è esattamente quanto i cinque consiglieri e consigliere circoscrizionali di Sinistra Progetto Comune si propongono adesso di fare “dal basso” con questo emendamento”.
