Le proposte in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale: “Dal sostegno al credito per le imprese ad una nuova strategia di marketing territoriale, dalla semplificazione amministrativa alla transizione ambientale: per la Toscana si apre fase decisiva”
“Dalla rigenerazione dei distretti produttivi all’innovazione digitale del turismo, dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nella valorizzazione dei beni culturali al rilancio del credito per micro e piccole imprese: la Toscana ha bisogno di una visione di lungo periodo che tenga insieme competitività, sostenibilità e coesione territoriale”.
Sono alcune delle proposte elaborate dal Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze (Disei), in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale e poi della nuova Giunta dopo le elezioni del 12 e 13 ottobre. I docenti del Dipartimento hanno riunito in un documento i principali temi economici e sociali su cui il nuovo governo regionale sarà chiamato a misurarsi nel prossimo quinquennio.
Distretti
“Servono interventi di sistema capaci di concentrare risorse su punti strategici dei distretti – dicono dal Disei – come i parchi scientifico-tecnologici e gli ecosistemi dell’innovazione, per generare impatti economici duraturi e buona occupazione”.
“In un mercato del lavoro che presenta rilevanti fenomeni di mismatch tra competenze richieste dalle imprese e competenze dei lavoratori – dicono dal Dipartimento – è fondamentale che il sistema universitario toscano aiuti a formare nuove skills e professionalità (ad esempio in campo digitale e green) sia attraverso un adeguamento dei corsi di laurea, sia con proposte di formazione innovative”.
Finanza territoriale
“Le micro, piccole e medie imprese restano il cuore dell’economia toscana, ma soffrono l’accesso al credito – osservano ancora dal Dipartimento –. Occorre rafforzare gli strumenti pubblici di garanzia e rilancio, semplificare le procedure e rendere più efficaci i sostegni alle nuove iniziative imprenditoriali. In questo quadro, Fidi Toscana deve tornare ad essere il principale motore della finanza regionale per lo sviluppo. Dopo una lunga fase di incertezza, è necessario ridefinirne la mission e l’operatività, superando lo stallo che ha limitato la sua azione e chiarendo anche il ruolo della partecipata Sici Sgr”.
“Fidi Toscana – spiegano i professori – può diventare una vera piattaforma di sostegno al credito per le Pmi, capace di mobilitare risorse pubbliche e private, offrire strumenti innovativi e garantire un effetto leva significativo sull’economia reale. Oltre a questo, andrebbe rifinanziata la sezione speciale del Fondo di Garanzia e semplificata la misura Creazione di impresa, prevedendo contributi a fondo perduto per start-up e giovani imprenditori”.
Sostenibilità
“La sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg) rappresenta una sfida decisiva per la competitività del sistema produttivo. Le imprese toscane, in particolare le Pmi, devono essere sostenute con strumenti di accompagnamento e formazione per integrare i criteri Esg nei propri processi. È un passaggio necessario – spiegano – per restare nei mercati internazionali e accedere a condizioni favorevoli di credito”.
Marketing territoriale
“Per attrarre nuovi investimenti e migliorare la qualità della vita – sottolinea il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze – bisogna rafforzare i fattori espliciti del marketing territoriale: capitale umano, infrastrutture, energia, aree produttive attrezzate e semplificazione amministrativa. Ma la competitività di un territorio dipende anche dai suoi fattori impliciti: fiducia, qualità dell’ambiente sociale, e coesione tra cittadini e imprese”.
Conclusioni
“Le priorità che proponiamo – concludono dal Disei – vogliono essere un contributo alla discussione pubblica sul futuro della Toscana nei prossimi cinque anni. Ci troviamo in una fase delicatissima, segnata da guerre e tensioni geopolitiche, transizioni tecnologiche ed energetiche, e da un’evoluzione profonda dei mercati globali. La sfida sarà costruire un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, l’innovazione e la responsabilità condivisa”.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli
