“Una Giunta molto fragile, fatta di persone inesperte cooptate in ruoli di primo piano per appartenenza più che per merito o per consenso popolare, una Giunta che non dà risposte a una Toscana più povera, deindustrializzata e insicura”.
È un attacco preciso, pesante, diretto quello di Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt e presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze.
“Non si dà l’impressione, almeno da quanto constatiamo adesso, di voler affrontare i problemi reali, si ripiega – prosegue Bambagioni – su operazioni simpatia per essere in linea con la linea dell’attuale segreteria, tanti annunci vuoti di sostanza e solo forma”.
“È una Toscana, quella di oggi, che avrebbe bisogno, invece, di una terapia d’urto, di scelte lineari sugli impianti, le infrastrutture, sulla multiutility, sui rifiuti e le bollette”, riflette.
Continua, con un affondo su alcune scelte, in particolare il passaggio di Monia Monni alla sanità, la requisitoria di Bambagioni: “Nello specifico, mettere in mano l’assessorato alla sanità, che vale l’85% della spesa regionale, a una persona che non ha dimostrato capacità nel precedente incarico – nessun impianto realizzato e situazione rischio idrogeologico molto preoccupante -, oltre a non essere passata dalle urne, rischia di essere un grave errore. Vuol dire continuare a far gestire la sanità, che impatta sul bilancio e dovrebbe stare a cuore a tutti, certamente non ai cittadini”.
“Del resto, in Giunta, in Regione come a Firenze, ci sono parecchie figure – incalza il consigliere di opposizione che in questi giorni ha preso posizione contro le scelte di Funaro –, pur posizionate in posti apicali, che hanno bypassato le urne: ciò allontana sempre di più i cittadini e rende le libere elezioni un gioco per pochi, che si sentono intoccabili”.
“A quanto pare, Giani è felice di essere prigioniero della Schlein e queste scelte lo dimostrano”.
“L’unica scelta targata Giani è quella di Manetti, sua capo di gabinetto. Come si fa solo pensare che l’assessorato alla cultura della terra del Rinascimento, e non solo, possa essere assegnato a una persona che non ha alcuna qualifica né merito al riguardo?”, si chiede l’ex sindaco di Signa.
“Non è questa – attacca Bambagioni – occupazione irresponsabile e arrogante delle istituzioni? Ma fino a quando i toscani accetteranno tutto questo? Non avete a cuore – conclude Bambagioni – la nostra terra benedetta che è stata luce per il Mondo intero?”.
