Altro che gestione pubblica! Nel paese di Dino Campana l’acqua è (ancora) fonte di profitto per i privati

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Frassineti (Anima Marradi) denuncia: “L’amministrazione svende le quote dell’acquedotto Valle del Lamone ad Hera”

 

L’amministrazione Triberti “ha deciso di cedere ad Hera la quota del Comune di Marradi dell’Acquedotto Valle del Lamone”. “La società verrà liquidata e i Comuni perderanno qualsiasi ruolo nella gestione, il tutto in cambio di quattro spiccioli”. A renderlo noto è il Capogruppo di ‘Anima Marradi’, Rudi Frassineti.

“Circa un anno fa – ricostruisce –, anticipando quanto oggi sta accadendo in Toscana, presentammo una mozione per aumentare progressivamente la quota di partecipazione del Comune nell’acquedotto, al fine di riportarlo sotto controllo pubblico, restituire centralità all’ente locale – e quindi ai cittadini – ed evitare esattamente ciò che ora si sta verificando. La maggioranza che sostiene il sindaco Triberti votò contro. Oggi capiamo il perché. Si è trattato di una scelta politica, allora come oggi, che risponde a una volontà nota da anni, rispetto alla quale auspicavamo una posizione di netto rifiuto. Così non è stato”.

“Un’ultima possibilità per fermare questa decisione sbagliata c’era ancora – spiega Frassineti –: sarebbe bastato votare NO in Consiglio Comunale, come abbiamo fatto noi. Invece Triberti e la sua maggioranza hanno dato il via libera alla cessione delle quote”.

“Nel 2024 la società dell’acquedotto aveva persino registrato un aumento del 14% dei ricavi delle vendite e delle prestazioni. Eppure, con una delibera mal formulata e discutibile, ci si appella a un cavillo di legge – peraltro vi sono varie opzioni alternative alla liquidazione – per giustificare la svendita, accompagnata da un’offerta economica che riteniamo del tutto inadeguata”, afferma il consigliere.

“Mentre in tutta la Toscana, anche grazie all’iniziativa di piccoli comuni, si sta lavorando per riportare la gestione dell’acqua sotto il controllo pubblico, Marradi sceglie incredibilmente la direzione opposta. Ancora una volta gli interessi reali di Marradi e dei Marradesi finiscono in secondo piano”, conclude Frassineti.

In copertina: Pexels