Firenze precipita al 106° posto per sicurezza su 107 province: Draghi propone gli Stati Generali della Sicurezza

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Dalla politica agli operatori economici cresce la pressione sul Comune: in campo la proposta di un grande tavolo di discussione per primavera 2026

 

Firenze finisce ancora una volta sotto i riflettori dopo il nuovo report di ItaliaOggi che colloca il capoluogo toscano al 106° (penultimo) posto nazionale per la sicurezza, con una retrocessione di due posizioni che alimenta le preoccupazioni di residenti e categorie economiche.

Il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Draghi (FdI) interviene sottolineando che «come opposizioni avevamo richiesto un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza, ma non è stato ancora convocato» e rilancia una proposta destinata a diventare centrale nel dibattito cittadino: «propongo di organizzare per la prossima primavera 2026 gli Stati Generali della Sicurezza», ricordando che «gli Stati Generali si riuniscono solitamente quando la situazione è grave e disperata ed è il luogo adatto dove ogni ente si può assumere le proprie responsabilità».

L’iniziativa, nelle intenzioni del consigliere, coinvolgerebbe Ministero, Prefettura, Questura, Assessorato alla Sicurezza urbana, Polizia Municipale, comitati cittadini, associazioni di categoria e operatori della vigilanza privata, con l’obiettivo di affrontare in modo unitario le criticità che stanno caratterizzando alcuni quartieri, in particolare nelle ore serali.

Le preoccupazioni del settore turistico confermano un quadro complesso: «occorre garantire la vivibilità del centro storico attraverso un più adeguato controllo», afferma il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, citando episodi recenti come i danneggiamenti all’hotel Savoy e le tensioni in piazza Santa Maria Novella. Bechi avverte che una percezione crescente di insicurezza rischia di danneggiare non solo chi vive la città, ma anche l’immagine internazionale della destinazione. In questo contesto, la proposta degli Stati Generali si presenta come uno dei possibili snodi dell’agenda politica del 2026, mentre Firenze si interroga su come invertire una tendenza che i dati, da ogni direzione, descrivono come sempre più urgente.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli