Dal centro storico ai quartieri periferici, il piano prevede l’installazione di oltre 300 ripetitori 5G, anche in zone dove permangono preoccupazioni legate al paesaggio e alla salute pubblica
Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Regolamento per l’installazione di impianti di telecomunicazione mobile e per la tutela dall’inquinamento elettromagnetico. Un passaggio obbligato per allinearsi alle norme nazionali e regionali, ma che di fatto potrebbe sbloccare, nei prossimi anni, l’installazione di oltre 340 nuovi ripetitori 5G e 6G su tutto il territorio comunale.
Le richieste già depositate a Palazzo Vecchio e allegate al nuovo regolamento approvato ieri, coprono l’intera città: dal Duomo a Santa Croce, da San Frediano all’Isolotto, da Rifredi a Gavinana, da Trespiano a Sorgane. Tra le molte vie del centro storico sono stati individuati siti (come Via della Vigna Nuova, Via Calzaiuoli o Via dei Serragli) che, fino a pochi anni fa, sarebbero stati considerati intoccabili per vincoli paesaggistici. Il Comune potrà solo chiedere soluzioni di mimetizzazione e verificare che non si violino le (poche) distanze minime previste; la Soprintendenza può esprimere pareri, ma non ha potere di veto vincolante sugli impianti di telecomunicazione. La legge impone di dire sì. Quindi, tra un campanile e un palazzo mediceo, i fiorentini saranno costretti a vedere presto una proliferazione di cilindri bianchi sui tetti della città.
Sul piano della tutela della salute, la normativa italiana sulle radiofrequenze si basa ancora sul DPCM 8 luglio 2003, che per molti anni ha fissato un valore di attenzione e un obiettivo di qualità pari a 6 V/m nelle aree di lunga permanenza (abitazioni, scuole, uffici). Con la Legge 214/2023, in vigore dal 2024, questo valore è stato innalzato in via provvisoria a 15 V/m. Il DPCM del 2003 non affronta nel dettaglio aspetti oggi al centro del dibattito scientifico, come l’esposizione cumulativa da più sorgenti o gli effetti biologici a lungo termine, che le revisioni recenti dell’OMS continuano a valutare senza però trarre conclusioni definitive.
I comitati cittadini promettono battaglia legale e informativa. Firenze si trova così a incarnare, ancora una volta, il conflitto tra innovazione tecnologica e tutela della salute e del patrimonio: un conflitto che, almeno per ora, sembra risolto a favore delle esigenze delle compagnie telefoniche.
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