Firenze assediata dalle antenne: le compagnie telefoniche presentano richieste per oltre 300 nuovi impianti 5G e 6G

GERMOGLI PH 10 MAGGIO 2024 CAMPI BISENZIO PROTESTA E MANIFESTAZIONE DEI CITTADINI DI VIA DELL'OLMO E VIA BARBERINESE CONTRO LA NUOVA ANTENNA TELEFONICA RIPETITORE 5G (2)

Condividi sui social

Dal centro storico ai quartieri periferici, il piano prevede l’installazione di oltre 300 ripetitori 5G, anche in zone dove permangono preoccupazioni legate al paesaggio e alla salute pubblica

 

Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Regolamento per l’installazione di impianti di telecomunicazione mobile e per la tutela dall’inquinamento elettromagnetico. Un passaggio obbligato per allinearsi alle norme nazionali e regionali, ma che di fatto potrebbe sbloccare, nei prossimi anni, l’installazione di oltre 340 nuovi ripetitori 5G e 6G su tutto il territorio comunale.

Le richieste già depositate a Palazzo Vecchio e allegate al nuovo regolamento approvato ieri, coprono l’intera città: dal Duomo a Santa Croce, da San Frediano all’Isolotto, da Rifredi a Gavinana, da Trespiano a Sorgane. Tra le molte vie del centro storico sono stati individuati siti (come Via della Vigna Nuova, Via Calzaiuoli o Via dei Serragli) che, fino a pochi anni fa, sarebbero stati considerati intoccabili per vincoli paesaggistici. Il Comune potrà solo chiedere soluzioni di mimetizzazione e verificare che non si violino le (poche) distanze minime previste; la Soprintendenza può esprimere pareri, ma non ha potere di veto vincolante sugli impianti di telecomunicazione. La legge impone di dire sì. Quindi, tra un campanile e un palazzo mediceo, i fiorentini saranno costretti a vedere presto una proliferazione di cilindri bianchi sui tetti della città.

Sul piano della tutela della salute, la normativa italiana sulle radiofrequenze si basa ancora sul DPCM 8 luglio 2003, che per molti anni ha fissato un valore di attenzione e un obiettivo di qualità pari a 6 V/m nelle aree di lunga permanenza (abitazioni, scuole, uffici). Con la Legge 214/2023, in vigore dal 2024, questo valore è stato innalzato in via provvisoria a 15 V/m. Il DPCM del 2003 non affronta nel dettaglio aspetti oggi al centro del dibattito scientifico, come l’esposizione cumulativa da più sorgenti o gli effetti biologici a lungo termine, che le revisioni recenti dell’OMS continuano a valutare senza però trarre conclusioni definitive.  

I comitati cittadini promettono battaglia legale e informativa. Firenze si trova così a incarnare, ancora una volta, il conflitto tra innovazione tecnologica e tutela della salute e del patrimonio: un conflitto che, almeno per ora, sembra risolto a favore delle esigenze delle compagnie telefoniche.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli