Caos in Quartiere 2: la seduta straordinaria finisce nel nulla. Stadio Franchi, Pierguidi difende l’amministrazione, ma il cantiere resta senza cronoprogramma e senza risposte ufficiali
Di Roberto Vedovi
Ieri sera il Consiglio di Quartiere 2, presieduto da Michele Pierguidi, si è riunito in seduta straordinaria per discutere dello stadio Artemio Franchi e dell’area di Campo di Marte. La convocazione era stata chiesta dalla minoranza ai sensi dell’art. 14 del regolamento, ma la discussione è deragliata quasi subito per un cavillo burocratico: per un errore nella stampa dei documenti, gli ordini del giorno sono stati dichiarati inammissibili (mancava la dicitura “mozione d’ordine”). Il presidente Pierguidi ha comunque consentito domande di attualità, ma ha giustificato l’assenza di assessori, sindaca e tecnici sostenendo che i 20 giorni previsti non sarebbero bastati per organizzarne la presenza.
Fratelli d’Italia (Gian Luca Castoldi Paganelli, Chiara Galanti e Simone Sollazzo, con il sostegno della capogruppo comunale Angela Sirello e dei consiglieri Chelli, Draghi e Gandolfo) ha reso noto ieri un duro comunicato con cui richiede formalmente all’Amministrazione comunale la convocazione immediata di una Commissione Sport congiunta Comune-Quartiere direttamente allo stadio, alla presenza dell’assessora Perini e degli uffici tecnici, per un aggiornamento dettagliato su ritardi, cronoprogramma reale, protocolli di sicurezza e trasparenza. Nel documento si chiede inoltre un Consiglio Aperto del Quartiere 2 e aggiornamenti periodici verificabili su ogni criticità del cantiere. Nella stessa giornata Dmitrij Palagi, a nome di Sinistra Progetto Comune, aveva diffuso un comunicato in cui annunciava l’intenzione di presentare almeno dieci ordini del giorno (salvaguardia del fotovoltaico, costi lievitati, ritardi accumulati, alternativa Padovani, parcheggi RFI, manutenzione e tutela di piscina e palestra).
Il presidente Pierguidi ha difeso l’operato dell’amministrazione, ricordato la missione a Nyon presso l’UEFA, i finanziamenti in arrivo e ribadito “ottimismo” per la conclusione dei lavori entro il 2029, citando le parole della sindaca, che detiene la delega alle grandi opere.
Le opposizioni di centrodestra, con il consigliere Gian Luca Castoldi Paganelli che ha illustrato una articolata domanda di attualità e il consigliere Simone Sollazzo, hanno denunciato il “silenzio” tenuto prima delle regionali del 13 ottobre – quando si diceva che tutto procedeva regolarmente – e l’ammissione dei ritardi solo dopo il voto. Hanno lamentato l’impossibilità di visitare i cantieri, l’assenza cronica di tecnici, assessori e sindaca nelle commissioni e, in generale, «una continua mancanza di rispetto verso il Quartiere e le istituzioni».
Sul piano comunale resta aperta la ferita della Commissione Sport del 6 novembre, quando la maggioranza respinse la richiesta di un’indagine conoscitiva sui ritardi, preferendo parlare solo di “approfondimento” per non cercare colpevoli. Un rifiuto che servì, secondo le opposizioni, a proteggere la sindaca. In quella sede il presidente Burgassi aveva promesso di convocare al più presto la Commissione per audire tutte le parti (Fiorentina, tecnici e responsabili dei lavori) e di organizzare una visita ai cantieri. Promesse rimaste lettera morta.
A oltre un mese dall’annuncio della sindaca di un nuovo cronoprogramma, infatti, non è ancora stato presentato alcun documento ufficiale: zero dati su costi aggiornati, zero tempistiche precise, zero certezze sulla fine dei lavori. Nessuna Commissione è stata riconvocata, nessuna visita ai cantieri è stata programmata. I tifosi viola continuano a vedere la Curva Fiesole ridotta a un cumulo di macerie e polvere, transenne ovunque, mentre la città aspetta risposte che, tra cavilli burocratici e promesse non mantenute, sembrano sempre più lontane.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli
