Staccioli: “Recuperi positivi, ma orientati quasi esclusivamente al mercato extralusso”
La crescita incessante di strutture ricettive di lusso a Firenze preoccupa anche l’Ordine degli Ingegneri, che segnala il divario sempre più marcato tra le reali necessità della città e il numero di nuovi hotel extralusso. “A Firenze la costruzione di strutture ricettive di fascia altissima e residenze extralusso ha ormai superato di gran lunga le esigenze reali della città”, afferma Simone Staccioli, consigliere dell’Ordine e coordinatore della Commissione Urbanistica ed Edilizia.
L’ingegnere riconosce che negli ultimi quindici anni numerosi edifici dismessi siano stati recuperati, evidenziando come il fenomeno rappresenti “un fatto positivo dal punto di vista tecnico e architettonico”, poiché molti immobili “erano in condizioni critiche e oggi tornano a vivere”. Tuttavia, Staccioli sottolinea che “l’occasione di una rinascita realmente orientata alla comunità è stata spesso sacrificata a favore di un modello quasi esclusivamente turistico”. Il centro storico, aggiunge, ha visto “un aumento costante di hotel a cinque stelle e altre strutture ricettive di alta gamma”, un processo che rischia di “snaturare il centro storico e di impoverirlo di funzioni essenziali per chi la città vive ogni giorno”.
Le conseguenze, osserva, sono un paradosso urbano: da una parte investimenti di grande qualità, dall’altra “un progressivo svuotamento del centro storico, con residenti spinti verso l’esterno dalla mancanza di servizi e da prezzi ormai insostenibili”. Il risultato, avverte, è il pericolo che Firenze “diventi una vetrina splendida ma poco vissuta, una città che smette di essere città”. Rischio che – a parere di questa redazione – si è già pienamente realizzato nel capologuogo toscano a guida PD.
In controtendenza con questa deriva, l’Ordine degli Ingegneri indica un possibile modello alternativo nel progetto di recupero dell’ex caserma Lupi di Toscana, che potrebbe inaugurare un approccio di rigenerazione più equilibrato e diffuso. “Se orientato a restituire servizi, spazi pubblici e funzioni utili ai quartieri – conclude Staccioli – questo progetto può diventare un esempio concreto di rigenerazione urbana davvero rivolta ai cittadini, oltre la logica delle operazioni rivolte soltanto al turismo di lusso”.
