Di Francesca Marrazza
Questa mattina siamo tornati, dopo l’allarme di ieri sera, in Piazza Beccaria per capire cosa stava succedendo intorno all’albero più amato della città. Alcuni operai, infatti, fin da ieri avevano cominciato a liberare le radici dalla terra usando l’aria compressa per non danneggiare l’apparato radicale.
Questa mattina, non senza difficoltà, siamo riusciti a capire che questo intervento era preparatorio alla mappatura dell’apparato radicale che poi sarà valutato da un agronomo per operare i tagli necessari a fa rientrare “l’albero di Livia” nel progetto della riqualificazione della piazza che, come da progetto, dovrà essere coperta da un lastricato in pietra.
Tutto bene quindi? No! Intanto abbiamo capito che nel progetto originale la magnolia e il suo vicino non erano previsti, tutto giù e bona; che il progetto che deve essere ripensato in funzione del salvataggio dei 2 alberi è in essere, probabilmente con la consueta “emergenza” che tutto deroga; che in ogni caso la magnolia, “l’albero di Livia”, che avrebbe dovuto essere la regina della piazza, si deve inchinare alla riqualificazione usurpatrice. Che probabilmente dovremo salutare, a breve, la regina magnolia e il paggio faggio poichè verranno ristretti in una piccola zolla di terra e non potranno godere del manto erboso che li circondava e manteneva la temperatura. Come si sia potuto approvare un progetto che ne prevedeva l’abbattimento resta un mistero.
Per chi si sia domandato che cosa significhi “l’albero di Livia” è presto detto: questa mattina una giovane mamma si è fermata al capannello creatosi per chiedere informazioni e ci ha detto “spero che non l’abbattano perchè alla mia bambina quest’albero piace molto”. La bambina si chiama Livia. L’albero di Livia è una dedica ad una bambina che ama la bellezza, e al futuro della nostra città.
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