Mentre alla kermesse meloniana di ‘Atreju’ è atteso Abu Mazen, a Firenze, Fratelli d’Italia fa polemica sul caso Albanese: “Si ascolti anche la controparte”. Palagi rivendica: “Superato atteggiamento divisivo sindaca Funaro”
“Comprendiamo la provocazione di Fratelli d’Italia oggi in Commissione: ha parlato di emendamenti che annacquano la richiesta, probabilmente per vedere se saltava la difficile sintesi trovata in questi giorni, che sappiamo irritare chi ritiene non condivisibile il lavoro della Relatrice Speciale dell’ONU Francesca Albanese. Così non è andata. Lo diciamo da luglio: a noi non è mai interessata tanto la cittadinanza onoraria di per sé, ma la sostanza dei rapporti che denunciano i crimini del Governo di Israele. Riconoscere il valore della Relatrice e del suo lavoro è uno dei modi per non avere ambiguità nel sostegno alla causa del popolo palestinese”. Lo afferma, in una nota, Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune.
“Tutto questo è “salvo” e il parere favorevole della Commissione 7 – rivendica – supera l’atteggiamento divisivo della Sindaca, che si è permessa di rilasciare dichiarazioni due giorni prima della seduta che avrebbe avviato la discussione, senza alcun interesse per l’ascolto e il confronto”.
“Le mobilitazioni per la Palestina continueranno – assicura -. Ci prendiamo quindi l’impegno a presentare un ordine del giorno che riproporrà la cittadinanza onoraria, confidando che nella società i rapporti di forza possano determinare un esito diverso”.
“Il riconoscimento politico che era al centro dell’atto c’è, e questo, stando alle stesse dichiarazioni di Francesca Albanese, è la cosa più importante, rispetto alle onorificenze ufficiali. La sostanza politica conta sempre più della forma istituzionale”.
“Sulla base di questo ringraziamo la Presidente per il lavoro comune fatto, dentro la Commissione, così come tutti i gruppi intervenuti, a partire da quelli che hanno dato parere favorevole”.
“Francesca Albanese non solo non è in esilio, ma sarà la benvenuta per venire a presentare il suo lavoro come Relatrice Speciale, pubblicato questa estate”, conclude Palagi.
Da Fratelli d’Italia monta la polemica. “Il nostro no a un qualunque tipo di riconoscimento a Francesca Albanese era scontato – ha detto Alessandro Draghi di Fratelli d’Italia ‐. Non altrettanto il netto no della presidente Collesei alla nostra reiterata richiesta di audire, nell’ambito del dibattito sul conflitto israelo-palestinese, la controparte. Si invita in commissione un sindaco palestinese, si offrono riconoscimenti ad Albanese, che da anni ha scelto di portare avanti la causa palestinese denunciando in ogni modo Israele e chi ha rapporti con quello Stato, ma si toglie – sostiene Draghi – la parola alla controparte nel conflitto. Avevamo proposto di audire rappresentanti della Comunità Ebraica e dell’associazione Italia-Israele, ma la presidente ha chiarito di non ‘essere sensibile’ a un confronto. Ci chiediamo allora, dal momento che la pace si fa in due, anzi, casomai la si fa in due con l’aiuto di altri soggetti (nel nostro piccolo, il Consiglio comunale), se questo è il modus operandi di Collesei, cioè di dare sempre e solo voce a una parte sola, cambiamo la denominazione della Commissione, chiamiamola più appropriatamente Commissione Guerra”.
