Esplodono cabine elettriche e tensioni nel PD tosco-emiliano. Quadruplica la cassa integrazione, ma Giani i soldi per la tranvia li trova. La Firenze sui giornali di lunedì 15 dicembre

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Non si arresta la crisi di un settore centrale in Toscana come quello della moda, a rendere ancora più inattendibili i dati ufficiali forniti dalla Regione sull’impiego e la disoccupazione: c’è stato un «boom», sì, ma di richieste di cassa integrazione, quadruplicate rispetto al 2023 e attestantesi oggi a 5 milioni, con 50.000 posti di lavoro gravemente a rischio. È il quadro che emerge da un approfondito articolo de La Nazione Firenze, sulla quale leggiamo altresì, come su La Repubblica Firenze, di quello esploso addirittura due volte alla centrale elettrica di un ex centro d’accoglienza a Borgo San Lorenzo. Solo metaforiche, invece, le esplosioni interne al PD, che riguardano tensioni che attraversano l’Appennino e vedono protagonista il settore della sanità: quello toscano esige da quello emiliano-romagnolo ben 50 milioni di euro poiché, spiegano La Repubblica Firenze e La Repubblica Bologna, ogni anno 11.000 toscani vanno a operarsi privatamente in Emilia, ma con costi coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, che si rifanno poi sulla sanità toscana. La richiesta di rimborso, almeno per il momento, è stata bocciata. Mentre però si piange miseria, è la Cina a mantenere di fatto in vita la farmaceutica e in generale l’economia regionale, registrandosi un sonante +953% di importazioni in un anno secondo i dati ISTAT ripresi sempre da Repubblica Firenze; Giani, intanto, è riuscito a trovare altri 5 milioni per la linea tranviaria tra Peretola e Sesto Fiorentino. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli