Giustizia, Costituzione e cittadini: da Palazzo Vecchio parte la sfida referendaria del Comitato Sì

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Separazione delle carriere, il fronte civico che vuole riportare fiducia nello Stato di diritto. Consiglieri comunali, giuristi e mondo della cultura uniti per spiegare ai cittadini perché la riforma dà piena attuazione alla Carta costituzionale

 

Un unico messaggio, diretto e politico nel senso più alto del termine, ha segnato il primo evento del Comitato Sì “Palazzo Vecchio” a favore della riforma della separazione delle carriere e del sorteggio dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, tenutosi oggi in Sala Macconi: riportare al centro i cittadini, anche quelli lontani dalla politica, e spiegare perché il referendum rappresenti un passaggio decisivo per una giustizia più giusta.

“Rendere partecipi del referendum, con una buona informazione, non solo le minoranze che seguono la politica ma tutti i cittadini che non seguono la politica – e molto spesso non votano più – ma al tempo stesso chiedono una giustizia che funziona, perché una giustizia funzionante fa bene a tutti: questo è l’obiettivo del Comitato. Vogliamo spoliticizzare il referendum e chiarire bene le ragioni del Sì. Siamo a favore della riforma anche e soprattutto perché dà attuazione alla Costituzione. È un Sì per l’indipendenza della magistratura e un sì perché chi viene giudicato saprà di essere giudicato da un’accusa veramente terza e imparziale”. Così i consiglieri Paolo Bambagioni (Lista Schmidt) e Luca Santarelli (Noi Moderati) nel corso del primo evento del Comitato Sì “Palazzo Vecchio” a favore della riforma della separazione delle carriere e per il sorteggio dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura.

A rafforzare il quadro è intervenuto l’avvocato Massimiliano Annetta del Comitato SìSepara della Fondazione Einaudi, che ha sottolineato l’importanza di un confronto informato sul merito della riforma: “Sono felice che si sviluppino dei centri di dibattito sul merito della riforma”, ha detto Annetta. “Girano molte bufale, ma questa riforma – ha detto Annetta – non modifica gli articoli sull’indipendenza della magistratura e, allo stesso tempo, non vengono toccare le garanzie dei magistrati. Con questa riforma si rende il giudice terzo e imparziale, come da dettato costituzionale; semmai, si rompe il correntismo nella magistratura con il sorteggio. Proprio per questo, con il sorteggio, ridiamo alla magistratura la sua indipendenza rompendo un circuito ‘incestuoso'”. Hanno aderito quest’oggi l’avv. Barbara Ramagini e Eike Schmidt.