Una lettera all’assessore Danti in vista dell’incontro del 22 dicembre: i residenti chiedono rispetto per la storia e spazi davvero pubblici
Dopo quasi mezzo secolo di promesse mai mantenute, il futuro dell’ex Meccanotessile di Rifredi torna al centro del dibattito cittadino. A riaccendere l’attenzione è il Comitato “Il Meccanotessile è dei Cittadini”, attivo da oltre quindici anni sul territorio, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’assessore comunale al Patrimonio Dario Danti, alla vigilia dell’incontro fissato per lunedì 22 dicembre. Nel documento il Comitato esprime forti preoccupazioni per le più recenti delibere comunali e chiede con forza che la riqualificazione del complesso avvenga nel rispetto della storia del quartiere e delle aspettative dei residenti, evitando soluzioni anguste e sorde al valore storico e sociale dell’area.
Al centro delle critiche ci sono in particolare la delibera n.163 dell’aprile 2025 e la delibera n.440 dell’11 novembre scorso, che definiscono gli indirizzi per il futuro dell’ex Meccanotessile. Secondo il Comitato, questi atti sembrerebbero orientati a “liquidare un problema che si trascina da 45 anni”, destinando edifici pubblici tutelati per il loro valore storico a funzioni di semplice magazzino per le amministrazioni locali, seppur con l’obiettivo di ridurre i fitti passivi del Comune.
Una prospettiva che ai residenti appare mortificante: un tradimento delle tante, troppe parole spese nel tempo di 45 anni. Dopo la rinuncia del progetto INDIRE, il Comitato aveva salutato con speranza l’idea di un Archivio Comunale nell’edificio principale, purché includesse spazi aperti alla comunità, vivi e accessibili. Ma, come lamentano nella lettera, gli indirizzi più recenti sembrano voltare le spalle proprio a questa visione.
Il documento ripercorre con passione la lunga e affascinante storia dell’area e del quartiere di Rifredi, ricordando come l’ex Meccanotessile divenne bene comunale grazie alla tenacia dei suoi abitanti, e oggi incarna non solo un patrimonio edilizio, ma un frammento essenziale della memoria fiorentina. Dalla stagione dell’industrializzazione alle Officine Galileo, Rifredi è stato crocevia di progresso tecnologico e riscatto sociale, e teatro di vite straordinarie: un luogo che ha coinvolto figure di primo piano della storia italiana, da Guglielmo Marconi a Giorgio La Pira, fino a Enrico Mattei:
“Veda Assessore; se le abbiamo consegnato quel fascicoletto realizzato dal nostro comitato in occasione dell’inaugurazione del Giardino delle Officine Galileo (2016), è anche perché lì c’è una sintetica storia di ciò che ha rappresentato Rifredi dal primo Novecento alla fine degli anni ’70; ci sono indicate anche le ragioni e le motivazioni per cui l’area dell’ex Meccanotessile -grazie alla mobilitazione dei residenti- è diventata patrimonio immobiliare del nostro Comune; e si capisce perché l’ex-Meccanotessile debba essere considerato anche patrimonio storico della Città intera. 45 anni fa, dopo il trasferimento della Galileo, questa consapevolezza c’era, e il progetto del Centro d’arte Contemporanea riconosceva al nostro territorio le sue prerogative storiche. Poi il vento della politica nazionale è cambiato, il C.A.C. è stato abbandonato (quando era quasi terminato!) e chi ha governato Firenze negli ultimi tempi non ha mai voluto riconoscere le peculiarità dell’ex-Meccanotessile considerando con evidente fastidio la storia di questo quartiere; forse perché estranea alla città ereditata dal nostro luminoso ‘500; forse perché simbolo di una storia operaia di emancipazione politica e sociale che si preferisce dimenticare piuttosto che valorizzare.”
Non manca il riferimento alle scelte urbanistiche degli ultimi anni. In particolare, il Comitato ricorda la delibera del 2021 che ha previsto nell’area la maggiore concentrazione cittadina di housing sociale, decisione che – secondo i residenti – avrebbe vanificato accordi precedenti e atti approvati all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2012. A quella fase seguì una nuova mobilitazione, che portò all’approvazione del finanziamento per il Centro Giovani (lotto 1) e all’ampliamento degli spazi destinati ai servizi per il territorio (lotto 2). Tuttavia, denunciano i cittadini, a distanza di anni i lavori del Centro Giovani non sono ancora iniziati e del secondo lotto non si hanno più notizie.
Da qui l’appello finale all’Amministrazione comunale. Il Comitato chiede che negli indirizzi per l’ex Meccanotessile vengano ribaditi gli impegni assunti e che Rifredi non venga trattata come “un quartiere qualsiasi”, ma come un luogo testimone di una storia operaia e civile che merita di essere valorizzata, non sacrificata. L’incontro del 22 dicembre viene indicato come un momento decisivo: i residenti si dicono pronti a ricredersi, ma avvertono che non potranno avallare scelte che, a loro giudizio, mortificherebbero la storia del territorio e le aspettative della comunità.
Foto Copertina: Copyright Fotocronache Germogli
