La cupola Theatre Sphere che forse non vedrà mai la luce: revoca dell’aggiudicazione al Parterre per impedimenti legali
Si conclude con una revoca l’ambizioso tentativo di riqualificazione di una porzione del complesso del Parterre, in Piazza della Libertà. Ieri è stato reso noto che il bando per la concessione di valorizzazione, che era stato vinto dall’imprenditore Giovanni Fittante con la società Libertà Entertainment srl, è stato archiviato per “impedimenti legali” che hanno bloccato la sottoscrizione del contratto entro la scadenza fissata al 31 dicembre 2025.
Il progetto, presentato nell’Aprile 2024, comprendeva la realizzazione di una grande cupola sferica in pvc trasparente e acciaio zincato, alta intorno ai 15 metri, posizionata nel cortile circolare di 3.000 metri quadrati del Parterre. Battezzata “Theatre Sphere”, la struttura si ispirava ad architetture internazionali come la Sphere di Las Vegas o quella in costruzione ad Abu Dhabi, seppur in scala decisamente ridotta, con l’obiettivo di creare uno spazio green e multifunzionale per fiere, congressi, concerti, mostre, sfilate ed eventi culturali immersivi.
Fittante, che nelle estati fiorentine aveva rivitalizzato temporaneamente l’area con l’iniziativa estiva “Oasi Parterre”, aveva immaginato il complesso come una sorta di “Fuori Salone” fiorentino, complementare a eventi come Pitti Uomo, con aree ristoro, spazi verdi e un ristorante slow food. Progettata dallo studio Ginkgo STP, l’idea puntava a bilanciare innovazione architettonica, vegetazione e integrazione con il contesto storico, rendendo il Parterre – oggi in stato di avanzato degrado – un landmark moderno e accessibile, anche grazie alla presenza della nuova linea tramviaria.
A quanto risulta noto, nel bando del 2024 per la concessione di valorizzazione del Parterre, Fittante era stato l’unico a presentare una proposta. Lo confermava lo stesso Fittante in una dichiarazione pubblica del maggio 2025 (riportata da Controradio), in cui spiegava che il bando “si è chiuso […] con un unico soggetto partecipante” e attribuiva ciò al fatto che l’area non era particolarmente appetibile, date le note condizioni di degrado della zona di Piazza della Libertà e i termini economici onerosi per il concessionario.

Nel maggio 2025, alcuni consiglieri di centrodestra presentarono un esposto alla Procura di Firenze riguardo ai finanziamenti elettorali e ai rapporti tra alcune donazioni private e successivi affidamenti o incarichi pubblici, citando tra gli altri la sindaca Sara Funaro, il suo predecessore Dario Nardella e, in relazione alla sua attività politica, anche Giovanni Fittante, la cui lista civica Anima Firenze aveva sostenuto la corsa elettorale di Sara Funaro. Fittante annunciò querela per diffamazione contro i cinque consiglieri, chiedendo 1 milione di euro di risarcimento da devolvere in beneficenza. Ribadì che il bando si chiuse con lui come unico partecipante prima dell’elezione di Funaro (giugno 2024), e che non aveva mai tratto vantaggi personali dalla politica. Al momento non risulta alcuna indagine né contestazione formale a carico di Giovanni Fittante, e l’esposto non ha prodotto, allo stato, sviluppi giudiziari noti.
Alla luce della revoca dell’aggiudicazione annunciata ieri dall’assessore al patrimonio Dario Danti e dall’assessora all’urbanistica Caterina Biti, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Matteo Chelli e Angela Sirello hanno diramato un comunicato denunciando un “clamoroso fallimento dell’amministrazione”, dichiarando di aver chiesto spiegazioni già a luglio sulla mancata sottoscrizione della concessione, ricevendo però solo risposte generiche sul tempo disponibile fino a fine anno. Ieri la Giunta ha confermato la revoca dell’aggiudicazione, motivandola con un parere preventivo negativo della Commissione Edilizia sul progetto iniziale e con il fatto che una versione rivista, pensata per superare le criticità, non sia mai stata formalmente trasmessa né approvata. “Le domande sorgono spontanee”, affermano Chelli e Sirello: “Com’è possibile che un soggetto risulti vincitore di un bando, con il Comune che investe risorse economiche, umane e strumentali, presentando un progetto poi rivelatosi irrealizzabile? Come vengono svolti i controlli preliminari? Ci sono altri concorrenti esclusi a favore di una proposta non fattibile?”. I due consiglieri hanno annunciato un’interrogazione urgente per fare luce sulla vicenda.
Come emerge da un comunicato diffuso oggi, la Libertà Entertainment srl ribadisce la volontà di andare avanti con l’intervento, sottolineando che “dopo 30 anni l’Area Parterre versa ancora oggi in uno stato di abbandono e degrado, e ogni ritardo nell’avvio dei lavori ne peggiora ulteriormente la situazione.” La società aggiudicatrice del bando ha evidenziato inoltre come, “nonostante la costante disponibilità dimostrata in quasi due anni per venire incontro alle diverse indicazioni dell’amministrazione”, si sia trovata ad affrontare “ripetuti ritardi non certamente imputabili alla società”. Alla luce di ciò, la stessa conferma “la propria piena disponibilità a realizzare il progetto così come originariamente proposto nel bando di gara “Theatre Sphere” e pienamente conforme agli obiettivi ed alle finalità della procedura di concessione”.
Il Parterre rimane per il momento in un limbo, in attesa di una nuova svolta, mentre l’opposizione accende i riflettori su quella che i consiglieri Chelli e Sirello definiscono una gestione approssimativa dei bandi pubblici da parte della Giunta.
Foto Copertina e in testo: © 2024 Libertà Entertanment srl
