Buone nuove per host, affitta-camere, hotel, “proprietari”: il nuovo presidente della Confindustria Firenzina – una delle categorie economiche senza economia – non fa industria né manifattura. In un’elezione sottotono, in un’associazione di categoria sempre più afona, è venuto fuori Lapo Baroncelli, che guiderà Firenze ma anche Livorno e Massa-Carrara (fino al 2029), accorpate in questo singolare ircocervo interno-costa. Baroncelli è attivo nel settore turistico; segno evidente del peso debordante della monocoltura turistica, perfino nei piani alti di Via Valfonda. Baroncelli è fondatore di Xenia Hotels, “una piccola catena di eleganti Residenze d’Epoca e Boutique Hotels”, cioè camere in Palazzo Guicciardini e Palazzo Roselli Ceconi, cioè permette ai padroni della rendita della città di stare dentro i nuovi circuiti del capitalismo ed eternare il proprio comando, proseguendo nell’opera di espulsione dei cittadini. Nulla a che vedere con eminenti predecessori, fino a Bigazzi, tutti impegnati nella produzione materiale di qualcosa e non nella mera gestione. Sicché, mentre il dibattito cittadino si riduce sempre più a una singolare tenzone tra gli affitta-camere (il pianto greco di Property Managers e My Guest Friend) e i più grandi della Conf-alberghi, prima o poi verrà istituito un vero e proprio biglietto d’ingresso e tutta la città sarà solo un turistodromo, così l’espulsione degli abitanti e il disegno di trasformazione della città sarà compiuto. Ma qualcuno non tace e si oppone. Comunque, la nuova generazione di industriali sembra essere quella di Baroncelli: nessuna industria, molte stanze.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli
