Digitalizzazione, sicurezza e boom dei treni merci: Prato rafforza il suo ruolo nella logistica europea
L’Interporto della Toscana Centrale entra ufficialmente tra le infrastrutture strategiche del Paese. Il riconoscimento è arrivato con la nuova legge di settore pubblicata in Gazzetta Ufficiale e certifica il ruolo sempre più centrale dello scalo di Gonfienti nel sistema logistico nazionale ed europeo.
Il traguardo chiude un 2025 segnato da investimenti, innovazione e crescita dei traffici. In primo piano la digitalizzazione dei processi, la realizzazione di nuove aree di sosta sicura e il forte incremento delle circolazioni ferroviarie merci, che hanno raggiunto quota 330 treni annui, con l’obiettivo di arrivare a 500 nel 2026.
Uno degli elementi chiave è stato il progetto Elodie, avviato nel 2022 per rendere interoperabili i sistemi digitali degli interporti italiani. L’Interporto della Toscana Centrale è stato il primo nodo in Italia a ottenere la certificazione di interoperabilità, testando con successo il nuovo software a livello ministeriale ed europeo. Il sistema consente la gestione avanzata dei varchi, il riconoscimento automatico delle targhe, il monitoraggio del traffico interno, la preregistrazione degli accessi e lo scambio dati con la Piattaforma Logistica Nazionale e con gli altri nodi europei secondo gli standard eFTi.
«Aver rispettato le tempistiche e mantenuto il passo con gli interporti italiani ed europei è motivo di grande orgoglio – sottolinea l’amministratore delegato Antonio Napolitano –. Disporre di un sistema unico e interoperabile rappresenta un fattore concreto di crescita e sviluppo».
Sul fronte della sicurezza è ormai in fase di completamento il progetto europeo Soste Sicure, per un investimento di circa 4 milioni di euro. Sono stati realizzati tre nuovi parcheggi e riqualificate due aree di sosta, per un totale di 140 stalli attrezzati con servizi igienici, area ristoro, videosorveglianza e spazi per tir e rimorchi, secondo standard europei. «Attendiamo solo il collaudo finale e la visita dei commissari europei – spiega il presidente Francesco Querci –. Un progetto che adegua l’Interporto di Prato ai migliori standard comunitari e ne aumenta il valore complessivo».
Centrale anche lo sviluppo del terminal intermodale ferroviario, collegato stabilmente ai porti di Livorno e La Spezia. Lo scalo pratese ha inoltre un ruolo strategico nei lavori dell’alta velocità a Firenze, fungendo da nodo per il trasporto delle terre di scavo della nuova stazione Foster. «Quando sono arrivato – ricorda Napolitano – i treni movimentati erano 44 l’anno. Oggi siamo una infrastruttura strategica per la logistica europea, con ampi margini di crescita».
Sul riconoscimento è intervenuta anche l’onorevole Erica Mazzetti (Forza Italia), deputata pratese e responsabile nazionale lavori pubblici del partito. «Logistica e intermodalità sono la chiave per uno sviluppo duraturo e sostenibile – ha dichiarato –. L’Interporto della Toscana Centrale è un’infrastruttura strategica non solo per Prato e la Toscana, ma per l’intero Paese. Il riconoscimento ottenuto è il risultato di investimenti su digitalizzazione, sicurezza e incremento dei traffici ferroviari».
Mazzetti ha inoltre sottolineato il ruolo del governo nel varo di una riforma attesa da anni e l’importanza dell’integrazione tra ferrovia, strada, porti e aeroporti, richiamando anche il progetto di ampliamento dell’Interporto, in parte nel comune di Campi Bisenzio, e il potenziamento dei corridoi europei grazie alla ristrutturazione della linea ferroviaria Direttissima.
Con un bilancio solido, una crescita costante e una visione orientata all’Europa, l’Interporto della Toscana Centrale si conferma uno dei nodi chiave del sistema intermodale italiano, rafforzando il ruolo di Prato come piattaforma logistica strategica nel Mediterraneo.
Foto: Copyright Interporto della Toscana
