Novoli, la città chiede risposte mentre la “Giani Tower” rialza la testa

TERZA TORRE 3

Condividi sui social

Palagi: “La mozione contro l’ipotesi di nuovo cemento a Novoli è stata depositata oltre un anno fa e mai neanche discussa in Commissione”

 

Il futuro di Novoli e l’ipotesi di una ormai famigerata “Terza Torre” tornano al centro del dibattito politico cittadino dopo mesi di silenzio, con l’opposizione che accusa il Partito Democratico di evitare un confronto scomodo su un progetto destinato a incidere su un’area già fortemente edificata; a riaccendere la polemica è una mozione depositata il 4 novembre 2024 e “mai neanche discussa in Commissione”, come denuncia Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che annuncia l’intenzione di portare la questione in Consiglio comunale, denunciando l’inaccettabilità di un iter bloccato e chiedendo chiarezza su un’operazione urbanistica che non può essere ridotta a un accordo informale tra istituzioni. Le critiche si inseriscono nel contesto delle dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che, come riporta oggi Repubblica, ha affermato di essere pronto a cedere l’ex ospedale San Giovanni di Dio al Comune, chiarendo però “ma ok alla Terza Torre”: una disponibilità che il governatore accompagna a condizioni precise, legando l’operazione al “via libera del Comune alla nuova sede della Regione a Novoli, in un accordo complessivo sul patrimonio regionale a Firenze”.

“Troveremo il modo di portare in Consiglio comunale il futuro di Novoli e l’ipotesi di una Terza Torre presso il Palazzo della Regione”, afferma Palagi, sottolineando come “non è possibile che una mozione depositata il 4 novembre 2024, oltre un anno fa, contro l’ipotesi di nuovo cemento in un’area già fortemente segnata dagli edificati, non sia stata neppure discussa una volta nella relativa commissione di competenza”, mentre il tema riemerge improvvisamente nel dibattito pubblico senza un percorso condiviso. Per questo l’opposizione annuncia che già nel Consiglio comunale dedicato all’aggiornamento del DUP e al bilancio di previsione proporrà “un ragionamento su tutte le proprietà pubbliche in città, a partire da quelle di Regione e Comune, ma non solo”, con l’obiettivo di costruire “un piano di investimenti che non insegua i finanziamenti, ma renda la politica centrale, soprattutto attraverso una pianificazione partecipata, che sappia coinvolgere la cittadinanza, i Quartieri e il Consiglio comunale”; sullo sfondo restano le rassicurazioni dell’Assessora Biti, secondo cui “senza un voto dell’aula non dovrebbe essere possibile partire con i lavori”, ma Palagi avverte che “permangono forti dubbi su questo” e promette nuove domande, accusando il centrosinistra comunale di adottare “la tattica dell’Opossum della Virginia” su una vicenda che, tra silenzi e riapparizioni improvvise, continua a interrogare la città sul proprio modello di sviluppo e sul ruolo della democrazia locale nelle scelte strategiche.

Foto Copertina: © Ipostudio architetti srl

Sei un visionario nel campo dell'architettura, del design o dell'urbanistica?
Hai progetti o idee innovative per Firenze, per i suoi spazi, edifici o quartieri?

Invia le tue proposte in forma di immagini con brevi descrizioni e potrai vederle pubblicate su LFCV e condividere la tua visione della città.