Sentenza del Consiglio di Stato su ordinanze affitti brevi, le opposizioni: “una sonora bocciatura del metodo Funaro”

pexels-manousos-kampanellis-56682656-27377445

Una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato un provvedimento comunale che introduceva limiti alle locazioni turistiche brevi, smentendo l’approccio seguito da molte amministrazioni locali che, in varie zone d’Italia, stanno tentando di disciplinare il fenomeno a livello comunale. Le ripercussioni di questa sentenza, oggi riportata sul Sole 24 Ore, riaccendono il dibattito anche a Firenze: il provvedimento del Comune di Sirmione, bocciato dalla sentenza, imponeva infatti restrizioni agli affitti brevi in modo simile a quanto previsto con la proposta di delibera anti-Airbnb voluta dalla giunta della sindaca Funaro in discussione la prossima settimana.

I consiglieri della Lista civica Eike Schmidt hanno commentato la sentenza definendola “una sonora bocciatura del metodo Funaro”. Una presa di posizione che riaccende il confronto politico sulla regolamentazione del turismo e degli affitti brevi in città. “È stato creato un clima pesante contro chi legittimamente mette a frutto la sua proprietà. Come se nel declino di Firenze non ci fosse una responsabilità – diretta ed esplicita – delle amministrazioni PD. Non è trovando capri espiatori o vittime sacrificali designate che si risolvono i gravi problemi di Firenze, tra i quali la fuga dei residenti e lo stillicidio di imprese. Invitiamo la sindaca e la giunta a essere più dialoganti e inclusivi. Meno colpi di mano e più cooperazione tra tutte le parti della città, proprietari inclusi. È profondamente errato mettere, come troppi del Centrosinistra fiorentino hanno fatto in questi mesi, residenti contro proprietari. Proprietà e residenza si possono e si devono armonizzare. Per evitare di spendere vagonate di soldi dei cittadini fiorentini, chiediamo all’attuale amministrazione di correggere il tiro, per evitare altre bocciature come questa”.

Dure anche le critiche del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sandra Bianchini, il capogruppo FdI a Palazzo Vecchio Angela Sirello e il consigliere comunale FdI Matteo Chelli, che rimarcano il carattere ideologico sull’ordinanza fiorentina anti-airbnb: “La sentenza del Consiglio di Stato sul Comune di Sirmione ci mette di fronte a due certezze: i Comuni non possono legiferare in materia di affitti brevi e quella portata avanti dal Pd a livello regionale e fiorentino è esclusivamente una guerra ideologica contro i proprietari di immobili che sono additati quali dall’amministrazione locale e regionale quali unici responsabili della trasformazione dei nostri centri in un’attrazione turistica. La sentenza del Consiglio di Stato, che è definitiva cioè non vi è un ulteriore grado di giudizio, è un passaggio giuridico fondamentale perché stabilisce che i Comuni non possono limitare o vietare arbitrariamente l’attività di locazione turistica; ovvero ciò che sosteniamo da tempo. La sentenza ci fa ipotizzare che l’esito del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge toscana sul turismo sarà favorevole al Governo.

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alberto Locchi insieme al capogruppo in Consiglio Regionale Marco Stella commentano così: “la proprietà privata è intoccabile: ora il Sindaco usi buonsenso evitando di portare in approvazione nuovo Regolamento perché genererebbe soltanto confusione e ricorsi. Il Consiglio di Stato ha escluso che il Comune possa vietare i contratti di locazione per finalità turistica, stabilendo che tali attività non rientrano nel potere del Comune in ambito edilizio. La sentenza ha stabilito che non spetta all’amministrazione locale intervenire sui contratti di locazione a meno che non siano violati specifici regolamenti edilizi o altre norme urbanistiche. Con la nuova sentenza il Consiglio di Stato chiarisce che i Comuni non possono limitare o vietare arbitrariamente l’attività di locazione turistica. La locazione breve non è assimilabile alle strutture ricettive professionali come le case vacanza, né deve essere trattata come un’attività imprenditoriale. Per la Sinistra che Governa Firenze le locazioni Turistiche sono l’unico problema arrivando addirittura a creare una Task Force per combatterle, per noi invece sono una ricchezza, oltre 30.000 addetti, un giro d’affari di oltre 3,5 miliardi di euro e nelle casse del Comune oltre 50 milioni di euro di imposta di Soggiorno. Rinunciare a tutto questo significa rendere Firenze più povera. Ora il Sindaco usi il buonsenso, blocchi l’approvazione del Regolamento che vieta le Locazioni Brevi, perché in questo contesto Legislativo sarebbe soltanto causa di altra confusione e nuovi ricorsi, e questo va evitato”.  

“Game over Sindaco Funaro!” ha dichiarato oggi il capogruppo Lega in Palazzo Vecchio Guglielmo Mossuto: “Il Sindaco Funaro e la sua “caccia alle streghe” trova un ostacolo enorme, un macigno, quello delle decisioni del Consiglio di Stato che porta luce su un’azione contro la proprietà privata che non abbiamo mai accettato come Lega.  Adesso fermi tutto prima di andare avanti in un regolamento che finirebbe soltanto per creare altri problemi alla Sua Amministrazione ed alla popolazione (cosa che a noi interessa soprattutto!). D’altronde nel Pd a Firenze sanno soltanto “perdere tempo” in battaglie ideologiche non prioritarie, e non utili ai cittadini, come: concedere cittadinanze onorarie ai giovani immigrati oppure ostacolare il decreto salva casa o negare la realizzazione di un Cpr”.

“La Sentenza del Consiglio di Stato conferma che avevamo ragione” dichiarano i consiglieri di Italia Viva Affitti Casini e Grazzini: Basta accanimento sui piccoli proprietari fiorentini. La sentenza è chiara: i Comuni non hanno competenza per imporre limiti arbitrari a un’attività che, se svolta in forma non imprenditoriale, rientra nel pieno esercizio del diritto di proprietà. Non solo: la decisione segna un precedente importante, che smonta l’impianto normativo in via di adozione a Firenze.” Per queste ragioni, annunciano: “Martedì, in Commissione, se non modificato in modo sostanziale voteremo contro la proposta di delibera n. 2025/00023 ‘Regolamento per le locazioni turistiche brevi’. È un atto che rischia di essere non solo inefficace, ma anche illegittimo, un costo per il nostro comune. Non possiamo comunque avallare norme che alimentano tensioni sociali, creano incertezza giuridica e colpiscono indiscriminatamente cittadini onesti, tutti fiorentini non multiproprietari, ma di quel ceto medio sempre più in difficoltà, che affittano un immobile magari acquistato o ristrutturato con sacrifici, e lo fanno nel pieno rispetto delle regole. Una misura che colpisce tanti fiorentini onesti che non ci aspetteremmo da una amministrazione di sinistra. Lo ribadiamo con forza: serve equilibrio, non crociate ideologiche. Il turismo va governato, non demonizzato. E il vero tema dell’abitare a Firenze si affronta con politiche serie sulla casa, con la ristrutturazione delle 700 case popolari inutilizzate perché non abitabili, andare avanti senza altri indugi sulla rigenerazione urbana e sul recupero dell’enorme patrimonio oggi inutilizzato che possono far realizzare nuove abitazioni per i fiorentini.”

“Il sindaco Funaro rinvii l’approvazione del regolamento in attesa degli sviluppi dei contenziosi aperti per la legge regionale sul turismo e sui provvedimenti comunali impugnati. Ci attendiamo che su questo la prima cittadina venga a riferire in aula” hanno dichiarato infine il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanni Gandolfo insieme alla capogruppo Angela Sirello e al coordinatore cittadino del partito Jacopo Cellai: “Ancora una volta ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare per regole migliori volte al contrasto di fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, nonché al rispetto delle regole di civile convivenza in città da parte dei turisti, garantendo la vivibilità per i residenti. Ma anche la nostra ferma contrarietà alla crociata ideologica in atto contro il settore delle locazioni turistiche. Continueremo a difendere la libertà economica e la proprietà privata dei fiorentini come abbiamo sempre fatto”.