Di Nadia Fondelli
La lunga vicenda dell’ex camping Michelangelo è la rappresentazione plastica di come vengano tutelate e gestite le bellezze pubbliche dalle amministrazioni che si sono succedute a Firenze da una trentina di anni a questa parte. Peccato che i fiorentini abbiano spesso la memoria corta, anche se, a loro parziale giustificazione, va detto che è davvero facile perdersi in questo intricato dedalo di azzardate promesse e fragorosi fallimenti.
In questo gioco dell’oca fatto di impegni annunciati e clamorosamente disattesi è doveroso partire dall’inizio, ovvero da quando è nato il camping Michelangelo, voluto dal sindaco Giorgio La Pira nel 1950 (l’Italia era appena uscita dal conflitto mondiale) per ospitare i pellegrini più squattrinati che volevano andare a Roma per celebrare l’anno santo. Cinquant’anni dopo, nel 2000, in un’Italia cresciuta e cambiata, in occasione di un altro Giubileo, saltò fuori l’ipotesi della riqualificazione di quell’area, che di fatto era stata appena tolta al dominio pubblico e affidata a gestori privati con una concessione valida 15 anni, permettendo al Comune di incassare un canone di 800 mila euro l’anno. Pochini davvero per togliere ai fiorentini un’area bellissima e panoramica di quattro ettari e mezzo di verde e 700 ulivi. Una concessione talmente stupida, oppure una svista così clamorosa che fece pensare male a tanti…
In effetti la vicenda del campeggio Michelangelo più la si conosce e più lascia perplessi. Facciamo un salto in avanti di cinque anni ed eccoci al 2005, quando arriva il progetto di “ristrutturazione qualificazione ed adeguamento normativo del parco comunale di campeggio Michelangiolo.” In poche parole si tentò, col pretesto della riqualificazione del verde, di sbancare la fragile collina per favorire l’accesso di sempre più camperisti e trasformare le originali 15 piazzole in ben 75… con buona pace della stabilità del declivio notoriamente precario. Di fatto un tentativo speculativo fallito miseramente, perché la Giunta del sindaco Domenici fu beccata con le mani nella marmellata da Italia Nostra e dai comitati dei cittadini. L’amministrazione fu costretta a un clamoroso dietrofront con l’assessore Biagi a bloccare il progetto, cospargersi la testa di cenere e pronto a regalare ai camperisti un’altra area a Rovezzano. Dopo la rottura, tante sono state le occasioni di contrasto fra la concessionaria privata della collina più bella di Firenze e l’amministrazione, decisa a rendere alla cittadinanza l’area anche a colpi di carta bollata.
Passano altri otto anni e a febbraio 2013 pare arrivare la svolta, con la decisione della giunta guidata da Matteo Renzi di realizzare in sostituzione del camping un grande parco pubblico dedicato al poeta Mario Luzi morto nel 2005. Gli spazi adibiti alle tende, secondo la delibera, sarebbero rimasti fino alla conclusione della stagione in corso, quella dei mondiali di ciclismo. Nel provvedimento si ribadiva la ”valenza di interesse pubblico del recupero della disponibilità dell’area oggi adibita a campeggio”. Nel contempo si dava mandato alle direzioni competenti di concordare con il gestore la riduzione dell’area in concessione adibendo all’uso pubblico la porzione dell’area così liberata con la conseguente riduzione del canone di concessione e al prolungamento della scadenza del contratto per non più di 4 anni. “Il sogno di Mario Luzi, finalmente, diventa realtà” – commentava trionfalmente Matteo Renzi: “Per i fiorentini e per i turisti sarà un altro luogo straordinario che si aggiunge alla bellezza che la città già offre. Con questa delibera si avvia un percorso che porterà alla realizzazione di un parco dalla bellezza unica; un percorso, peraltro, che la città attendeva da molti anni”.
Finalmente a primavera del 2017 il concessionario si arrende (ma parzialmente, ci vorranno altri due anni per l’allontanamento definitivo) trasferendosi armi e bagagli a Rovezzano, e di fatto lasciando l’area ridotta a grande pattumiera a cielo aperto. Nel frattempo Matteo Renzi, che aveva dichiarato come fare il sindaco di Firenze fosse “il mestiere più bello del mondo”, si era già trasferito a Palazzo Chigi da cui era passato veloce al punto che in quella primavera del 2017 era già un ex Premier ed un ex segretario del Pd. Quel bel progetto del parco Luzi è rimasto forse nei faldoni delle opere incompiute di Renzi sindaco, e altri anni e sono trascorsi altri invano.
Anni in cui l’area abbandonata col suo carico di immondizia è diventata facile preda di chiunque. Anni in cui invano consiglieri comunali di ogni estrazione interrogavano la Giunta di Dario Nardella per sapere cosa intendesse fare di quell’area ormai rientrata in possesso del comune da due anni anche se formalmente ancora in concessione. Quell’area che doveva diventare un parco, che doveva essere collegata al giardino dell’iris, che doveva essere intitolata a Mario Luzi, etc…
In cambio ricevevano solo approssimazioni e ulteriori vaghe promesse.
Intanto il concessionario continuava per dispetto a tenere sotto scacco l’amministrazione con la concessione non scaduta. Un tira e molla antipatico, un gioco di forza fra pubblico e privato sciolto solo a novembre 2019 quando in consiglio comunale l’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Cecilia Del Re annunciava che il comune di Firenze aveva (finalmente) “ottenuto la restituzione anticipata di una parte dell’area del campeggio Michelangelo da parte della società concessionaria.” Aggiungeva: “Diamo così attuazione alla scheda del regolamento urbanistico che prevede un’area a verde pubblico nello spazio fino ad ora occupato dal camping.” E ancora: “Abbiamo oggi approvato il progetto di riqualificazione redatto dalla direzione Ambiente per la definizione dei primi interventi e il recupero delle aree da destinarsi a verde pubblico”. Finalmente niente più ostacoli e la possibilità di far partire il progetto che prevedeva, per 100mila euro d’investimento, la riqualificazione degli spazi precedentemente destinati a campeggio, opere edili per il recupero delle strutture esistenti, la realizzazione di recinzioni e balaustre, l’illuminazione pubblica, la sistemazione del verde e l’impianto di smaltimento.
Ma non è andata proprio così.
Passa ancora il tempo. Infinite le domande, le interrogazioni, etc.. per segnalare il grave stato di abbandono dell’area. I lavori promessi non partivano… Nel frattempo il degrado aumentava, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Una discarica a cielo aperto sempre più ampia, e buchi nelle reti di recinzione per entrare e occupare gli ex bungalow al fianco del piazzale Michelangelo.
Orbene, là dentro io ci sono entrata, più volte, ed ho trovato l’orrore. Non solo tutti gli edifici erano occupati da varia umanità, ma l’ex camping sì era trasformato in una cittadella dello spaccio e del consumo di droga. Dal varco della rete su via San Miniato è tutto un andirivieni di spacciatori e tossicodipendenti.
Poi arriva il terremoto politico della giunta Nardella, con la cacciata della super assessora Del Re, sostituita da Andrea Giorgio. Siamo al 7 aprile 2023, quando il trionfante assessore dal petto gonfio e il ciuffo ribelle annuncia che: “Dopo tanti anni restituiamo ai cittadini del quartiere un’area verde bellissima e suggestiva: sarà un giardino di prossimità”. Ancora una volta un annuncio che promette la rinascita. E’ la terza volta che i fiorentini se lo sentono dire. Prima Matteo Renzi nel 2013, poi Cecilia Re nel 2019 e ora Andrea Giorgio nel 2023.
Solo che col cambio dell’assessore il progetto diventa faraonico con ben 900 mila euro di fondi europei React: “L’area è stata chiusa per anni, tra pochi mesi avremo invece un nuovo grande giardino in uno dei luoghi più suggestivi della città e in una zona dove il verde pubblico non turistico è scarso. Ci saranno aree gioco per i più piccoli, spazi meditativi, luoghi per l’aggregazione e per ospitare cultura e sarà garantita a tutti l’accessibilità con nuovi percorsi pedonali”. Il progetto Giorgio aggiunge la divisione del parco in più zone funzionali: con un’area di sosta attrezzata per i picnic, varie zone relax come luogo di lettura o ritrovo e l’“anfiteatro” per ospitare letture e eventi culturali più un’area giochi per bambini dotata anche di giochi inclusivi. Nei piani, tutti i sentieri verrebbero recuperati con materiale naturale ed è prevista anche la riorganizzazione degli ingressi al parco aggiungendo a quelli già esistenti l’accesso da viale Poggi e uno pedonale da viale Michelangiolo, oltre alla possibilità di aprirne altri per facilitare una riconnessione con il Giardino dell’Iris. Il grande uliveto sarebbe messo a disposizione di scuole, associazioni e cittadini del quartiere con un patto di collaborazione perché siano curate e messe in produzione. I piani si completano con la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia necessario per i primi anni per l’attecchimento dei nuovi arbusti ed alberi, oltre alla predisposizione dell’impianto di illuminazione.
Il 1 agosto del 2023 lo Studio Bellesi Giuntoli ufficializza l’inizio dei lavori… peccato però che poi, la sfortuna (o l’incompetenza) si abbattano ancora sullo sventurato parco. I lavori non vanno avanti e, più volte interrogato sul tema, l’assessore glissa fino al 13 gennaio del 2024, quando è costretto ad ammettere che il comune ha perso il fondi europei, e deve dunque dire addio a 900 mila euro ed al faraonico progetto. “Il Comune starebbe cercando una risoluzione del contratto per inadempienza della ditta che aveva visto affidati con fondi React” dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune.
E siamo soltanto all’ieri…
Il 14 giugno 2024, con tutti i festeggiamenti del caso, viene inaugurato il nuovo parco. Tenete bene a mente questa data, e capirete il perché. E’ un giorno soleggiato di inizio estate, e sul terrazzone con vista su Firenze, dove un tempo si trovavano i tavoli del ristorante del campeggio, a celebrare il risultato raggiunto e immortalarsi nelle foto di rito ci sono il sindaco uscente e neo europarlamentare Dario Nardella, l’allora assessore all’ambiente Andrea Giorgio, l’allora assessore allo sport Cosimo Guccione, il neo eletto presidente del Quartiere 1 Mirko Ruffilli e la delfina e sindaca in pectore Sara Funaro. Restituire alla città quel luogo era una promessa dalla giunta Nardella, e farlo a pochi giorni dal ballottaggio contro Eike Schmidt un’ottima medaglia da appuntare al petto di Sara Funaro.
“Questo è il mio ultimo regalo alla città, e sono felice di consegnarlo a chi verrà dopo di me” fu l’annuncio trionfante Nardella, che però si guardò bene dal dire che aveva perso la bellezza di 900 mila euro, e che le cose, spente le luci della festa e portata a casa l’elezione a sindaco della delfina, siano andate diversamente. Nardella ha dimenticato di dire che quella (finta) riqualificazione non è avvenuta con i soldi annunciati, perché persi a causa dei lavori non terminati per tempo e che dovevano essere rendicontati entro il 31 dicembre 2023. Peccato che l’Assessore Giorgio non abbia mai ufficialmente risposto in consiglio comunale a chi chiedeva lumi sulla grave perdita di quei fondi che hanno costretto il comune, per mantenere la promessa elettorale nardelliana, a frugare nelle tasche dei fiorentini accendendo un mutuo di 450 mila euro e rinunciando ad oltre 500 mila euro di soldi europei. Comprendiamo l’imbarazzo, ma ci chiediamo perché l’assessore Giorgio non ha risposto a una domanda d’attualità urgente in consiglio comunale? Puerile la scusa della mancanza di tempo, dato che non lo ha fatto nemmeno successivamente in forma scritta come da regolamento, costringendo gli allora consiglieri di Firenze Democratica Leonardo Calistri, Massimiliano Piccioli e Stefano Di Puccio addirittura a scrivere alla Prefettura per ottenere rispetto del regolamento e risposta.
Il grande taglio economico ha costretto a ridimensionare molto l’intervento di “riqualificazione”, che si è limitato al miglioramento dell’accessibilità del luogo e la messa in sicurezza dell’area con percorsi recuperati e nuovi tracciati, alcune panchine e qualche tavolo distribuito qua e là e la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione a led per ulteriori 90.000 euro. Rimane, per noi profani, la domanda su come facesse l’assessore Del Re, nel 2019 (quindi solo pochi anni prima), a quantificare l’intervento in 100 mila euro, quando Giorgio lo aveva inserito a bilancio per 900 mila, poi ridotti a 450 mila.
Quello che c’è oggi nel parco Michelangelo è visibile a tutti. Un progetto abortito. Sono ben evidenti muretti rotti, pezzi di grondaie, fili elettrici pericolanti, manufatti pericolosamente lasciati alla mercè dei vandali etc.. Ciò che più colpisce sono le strutture preesistenti (quelle dov’erano reception, ristorante, bar, annessi, bungalow, lavanderia e altri locali di servizio) che invece che riqualificati, sono stati semplicemente nascosti alla vista con dei pannelli di truciolato inchiodati alla meglio per mascherare un lavoro non fatto. Basta solo un’occhiata veloce per trovare la polvere nascosta sotto il tappeto. Oppure semplicemente bastava aspettare alcuni mesi per vedere, come era prevedibile, che i pannelli di truciolato sono stati rimossi, e gli spazi nuovamente occupati da un manipolo di disperati.
Tutto come prima? In parte sì, ma con la differenza che adesso per entrare in quello che doveva essere “l’ultimo regalo di Nardella alla città” non è più necessario passare dal buco nella rete, ma basta varcare il cancello. Solo di pochi giorni fa “la scoperta” che l’area era stata nuovamente occupata e che la Polizia antidegrado e Alia hanno provveduto allo sgombero e alla pulizia.
Fino alla prossima, ovviamente…
Con buona pace di quel che doveva essere e non è stato.
CRONISTORIA DI UN FALLIMENTO
LE DATE
1950 – Nasce il camping Michelangelo grazie al sindaco Giorgio La Pira
2000 – Nuova concessione per 800 mila euro l’anno per 15 anni. Sindaco Leonardo Domenici
2005 – Tentativo di ampliamento da 15 a 75 piazzole. Sindaco Leonardo Domenici
2013 – Annunciata la nascita di un parco intitolato a Mario Luzi. Sindaco Matteo Renzi
2017 – Il concessionario lascia una porzione dell’area. Inizia il degrado. Sindaco Dario Nardella
2019 – L’area è libera. Il comune annuncia progetto di recupero per 100mila euro. Prosegue il degrado. Sindaco Dario Nardella
apr. 2023 – Il comune annuncia progetto di recupero per 900 mila euro. Sindaco Dario Nardella
ago. 2023 – Iniziano i lavori. Sindaco Dario Nardella
gen. 2024 – Il comune perde i 900 mila euro di fondi europei. Sindaco Dario Nardella.
giu. 2024 – Inaugurazione del parco costato 450 mila euro. In attesa del ballottaggio Funaro-Schmidt
otto. 2024 – Segnalate le prime rioccupazioni. Sindaco Sara Funaro
apr 2025 – Il comune sgombera occupanti. Sindaco Sara Funaro
CRONOLOGIA
LE DICHIARAZIONI
2013 – Matteo Renzi (Sindaco)
“Il sogno di Mario Luzi, finalmente, diventa realtà. Per i fiorentini e per i turisti sarà un altro luogo straordinario che si aggiunge alla bellezza che la città già offre”.
“Con questa delibera si avvia un percorso che porterà alla realizzazione di un parco dalla bellezza unica; un percorso, peraltro, che la città attendeva da molti anni’”.
2019 – Cecilia del Re (Assessore all’ambiente giunta Nardella)
“Il comune di Firenze ha ottenuto la restituzione anticipata di una parte dell’area del campeggio Michelangelo da parte della società concessionaria. Diamo così attuazione alla scheda del regolamento urbanistico che prevede un’area a verde pubblico nello spazio fino ad ora occupato dal camping”.
“Abbiamo oggi approvato il progetto di riqualificazione redatto dalla direzione Ambiente per la definizione dei primi interventi e il recupero delle aree da destinarsi a verde pubblico”.
Aprile 2023 – Andrea Giorgio (Assessore all’ambiente giunta Nardella)
“Dopo tanti anni restituiamo ai cittadini del quartiere un’area verde bellissima e suggestiva: sarà un giardino di prossimità”.
“L’area è stata chiusa per anni, tra pochi mesi avremo invece un nuovo grande giardino in uno dei luoghi più suggestivi della città e in una zona dove il verde pubblico non turistico è scarso”.
“Ci saranno aree gioco per i più piccoli, spazi meditativi, luoghi per l’aggregazione e per ospitare cultura e sarà garantita a tutti l’accessibilità con nuovi percorsi pedonali”.
Giugno 2024 – Dario Nardella (sindaco uscente)
“Abbiamo lavorato a lungo per la rigenerazione completa di questo luogo splendido, ora trasformato in un giardino a disposizione di tutti all’interno dell’area Unesco di Firenze. E’ un ultimo regalo alla città e sono felice di consegnarlo a chi verrà dopo di me”.
Giugno 2024 – Andrea Giorgio (Assessore all’ambiente giunta Nardella)
“Dopo anni di degrado e abbandono uno spazio enorme viene restituito ai cittadini e al quartiere abbiamo fortemente voluto uno spazio per tutti dove rilassarsi e partecipare alle attività culturali, sempre più convinti che il verde possa essere un nuovo modo di costruire socialità. Questo parco sarà il primo ad avere una precisa vocazione culturale. Qui nascerà una ‘casa d’arte’ e il giardino sarà a disposizione delle associazioni del territorio per eventi e progetti culturali. Presto aprirà il bando per lo spazio culturale e il giardino sarà anche una sede dell’Estate Fiorentina”.