Un fenomeno tanto normale come la rimozione di una gru, a Firenze diventa argomento da titoloni enfatici, forse per la tradizionale lentezza che caratterizza i lavori in città, forse per assenza di argomenti propagandistici con cui mascherare i sempre più evidenti fallimenti della giunta Funaro: le sezioni fiorentine di Repubblica, Nazione, Corriere e Tirreno hanno dedicato lunghi articoli a un atto che peraltro non si è già verificato, dovendo ancora attendere ben 50 giorni all’uopo. E mentre i primi due trovano modo anche di annunciare, con analogo entusiasmo, la visita di Jean-Luc Mélénchon alla GKN di Campi Bisenzio, contestualmente alla nuova edizione del Next Generation Festival, i cittadini lontani da questi riflettori glamour continuano a vivere, o meglio a subire, una situazione sempre più precaria: i primi cento giorni dei lavori per la nuova linea tranviaria, ammettono Corriere Fiorentino e Tirreno Firenze, hanno creato code e intoppi a non finire per l’inevitabile restringimento delle carreggiate, non senza il prolungarsi delle polemiche sul taglio degli alberi: in viale Paoli si è addirittura ritrovato un avviso del Comune…di Bologna, che “curiosamente” ha costituito la base “legale” per un abbattimento, come notato da RiBella Firenze ripresa dal Corriere Fiorentino.
Stessi disagi che si avranno da stasera e per tutto il fine settimana per i lavori, mal preannunciati e senza alcuna consultazione con la cittadinanza (ci mancherebbe!), per la cosiddetta “autostrada dell’acqua”, che richiederà addirittura il dispiegamento di autobotti, come nelle zone disastrate: addirittura chiuse, infatti, le scuole a Prato, come riporta il Corriere Fiorentino. Nella mappa pubblicata sull’articolo in tema de La Nazione Firenze, la nostra città è l’unica a rischio chiusura acqua per tutta la giornata insieme all’ex provincia e a Campi Bisenzio. Problematiche ulteriori si hanno in viale Europa, dove, se un tratto pur breve della preferenziale è stato revocato onde evitare l’“effetto tappo” (La Nazione Firenze), prosegue cionondimeno la lotta dei residenti contro l’hub degli autobus, giunta finalmente a Palazzo Vecchio, secondo le notizie in tema di Corriere Fiorentino e Repubblica Firenze.
Sul primo, nelle pagine successive, leggiamo tra le altre cose dei 13.000 dipendenti comunali a rischio in tutta la Regione, nel contesto di un calo del 21% rispetto al 2010 che ben simboleggia la dismissione da cui è travolta la Toscana (lo riporta uno studio dell’ANCI), del progetto sempre regionale di eliminare un certo numero di ambulanze per mancanza di medici a bordo (anziché facilitare le assunzioni…) e del parziale funzionamento del piano sicurezza per Fiorentina-Betis Siviglia, che hanno evitato contatti tra le due tifoserie ma non l’aggiramento dell’ordinanza anti-alcolici. Sicurezza che continua a mancare in via Canova, dove si è registrata l’ennesima spaccata, stavolta ai danni dell’Esselunga e a mezzo ascia: forse un’intimidazione ben premeditata rispetto alle ultime mobilitazioni dei dipendenti contro il degrado, che per l’appunto continua imperterrito, secondo le ricostruzioni de La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze. Ma anche alle Cure: si dice, e la prima riporta, che il libraio ormai al centro dei riflettori abbia individuato, o perlomeno maturato qualche sospetto, sull’autore dell’ultimo rogo dei suoi libri.
Sempre sul fronte sicurezza, a Sollicciano si inasprisce la polemica tra Fratelli d’Italia e il garante dei detenuti sulla demolizione e ricostruzione del carcere: domenica si svolgerà a tal proposito un presidio contro la richiesta di rinvio di pena alle madri. Sulla tematica si sono soffermate anche qui entrambe le testate. Ma lo scontro interno alle istituzioni rimane acceso anche sulla questione delle nomine: La Nazione Firenze ha riportato il caso dell’assunzione di Monica Marini a capo di gabinetto del sindaco per violazione della Legge Severino, come segnalato dal presidente della Commissione di Controllo, Paolo Bambagioni, all’ANAC. La Repubblica Firenze dà invece notizia del braccio di ferro sulla Pergola e la sua direzione targata Stefano Massini, nonché sul mantenimento del suo status di teatro nazionale. Per concludere con un breve inciso sul fronte turismo, Prato prende esempio da Firenze, ma in negativo, e la indica come esempio di cosa succede quando non si legifera in tempo sulla proliferazione degli affitti brevi. Deo gratias. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli