Firenze, l’abbraccio della Chiesa alla comunità LGBTQIA+: Gambelli alla veglia contro l’omofobia

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«Dio non fa preferenze di persone». Martedì scorso, queste parole hanno risuonato forti e chiare nella chiesa della Beata Vergine Maria delle Grazie all’Isolotto, durante una veglia di preghiera organizzata dal gruppo Kairos di Firenze. Ma a pronunciarle, stavolta, non è stato un semplice fedele: a guidare la celebrazione è stato monsignor Gherardo Gambelli, il nuovo arcivescovo di Firenze. Un gesto simbolico, ma dirompente, che segna un punto di svolta nel rapporto tra la Chiesa fiorentina e la comunità LGBTQ+.

«Quando è nato Kairos, per noi non c’era posto nella Chiesa», ha ricordato con commozione Innocenzo Pontillo, uno dei coordinatori del gruppo. Oggi, invece, le panche dell’Isolotto ospitano anziani e giovani, seduti fianco a fianco in un momento di riflessione condivisa. Non solo preghiere, ma anche testimonianze, come quella di Carlo: «A 12 anni, senza neanche sapere cosa significasse “omosessuale”, ho imparato che era qualcosa di cui vergognarsi». O come le parole di Noemi: «Le nostre ferite non ci definiscono, ma parlano di ciò che ci è stato fatto. Non siamo un errore, siamo preziosi».

Gambelli ascolta, poi interviene: «Essere qui è importante. Il magistero di papa Francesco ci invita a un amore che non esclude. Non si tratta di discutere la dottrina, ma di farci prossimi a chi soffre». E sulla famiglia aggiunge: «La sua forma tradizionale resta un riferimento, ma questo non significa ignorare il dolore di chi si sente fuori dalla Chiesa».

E proprio sul concetto di famiglia, «fondata sull’unione tra uomo e donna» come ribadito pochi giorni fa da papa Leone XIV, l’arcivescovo sottolinea: «Per la Chiesa la famiglia fondata sull’unione indissolubile tra uomo e donna non è in discussione ed è da difendere. Partecipare a una veglia come questa non ne sminuisce il valore, si tratta di stare vicini a persone che vivono una sofferenza e che si sentono escluse dalla Chiesa». In questo solco si inserisce anche il documento Fiducia supplicans, che prevede la possibilità di una benedizione rivolta alle persone, pur senza riconoscere formalmente la coppia: un gesto che sottolinea, più che un cambiamento dottrinale, una rinnovata attenzione all’accoglienza.

Chi è monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze

Monsignor Gherardo Gambelli è nato a Firenze il 22 ottobre 1968. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Agrarie, ha scelto la via del sacerdozio ed è stato ordinato presbitero il 1° maggio 2004. La sua formazione teologica si è completata con studi presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma.

Ha ricoperto numerosi incarichi pastorali nella diocesi fiorentina, distinguendosi per uno stile sobrio e attento al dialogo con le realtà più periferiche e marginali. È stato parroco dell’Isolotto, una delle comunità più vivaci e storicamente impegnate della città, dove ha consolidato un approccio pastorale improntato all’inclusione e alla prossimità.

Il 19 ottobre 2023 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo metropolita di Firenze, succedendo a monsignor Giuseppe Betori. Gambelli è conosciuto per il suo linguaggio diretto, empatico e profondamente evangelico. La sua sensibilità verso i temi sociali, i giovani e le persone escluse è considerata un segno del nuovo corso pastorale voluto da papa Francesco.

La sua partecipazione alla veglia contro l’omofobia del gruppo Kairos rappresenta, in questo senso, non un’eccezione, ma l’espressione coerente di un ministero episcopale che intende la Chiesa come luogo di ascolto, accoglienza e amore concreto.

Breve storia del gruppo KAIROS

Il Gruppo Kairos di Firenze è una realtà cristiana LGBTQ+ nata nel 2001, in risposta al tragico gesto di Alfredo Ormando, un uomo gay cattolico che si diede fuoco in Piazza San Pietro nel 1998 per protestare contro l’omofobia nella Chiesa. Inizialmente, il gruppo si riuniva in modo riservato con un sacerdote comboniano, affrontando con timore e discrezione le sfide di essere credenti LGBTQ+ in un contesto ecclesiale spesso ostile .

Nel corso degli anni, Kairos ha ampliato la sua missione, accogliendo anche genitori e amici di persone LGBTQ+, diventando un punto di riferimento per chi cerca un dialogo tra fede e identità sessuale. Nel 2007, il gruppo ha organizzato la prima veglia pubblica in Italia per le vittime dell’omofobia, un’iniziativa che si è poi estesa a livello nazionale, coinvolgendo diverse comunità religiose.

Oggi, Kairos è attivo nella diocesi fiorentina e in tutta la Toscana, collaborando con parrocchie cattoliche, comunità religiose e chiese protestanti. Il gruppo promuove incontri di preghiera, formazione e riflessione, con l’obiettivo di creare spazi inclusivi dove le persone LGBTQ+ possano vivere la propria fede senza rinunciare alla propria identità. Kairos continua a essere una voce profetica all’interno della Chiesa, testimoniando che l’amore di Dio è per tutti, senza esclusioni.(Gruppo Kairos)

Stefano Chianucci