A margine di un incontro tra Sabatini e Silvia Pedoni del Comitato Tutela San Frediano con sopralluogo sul posto
“Complice il caos traffico che coinvolge tutta la città, è stata riaperta ai bus anche Borgo San Frediano. Una svista? Una soluzione disperata? Tutto può essere, siamo abituati a tutto. C’è un problema: in seguito al crollo di una volta della fognatura ottocentesca, nel 2023, dopo verifica dei Vigili del Fuoco, fu chiusa ai bus, in quanto le sollecitazioni prodotte avevano creato dei danni. È bene ricordare che sono interessati circa 40 immobili della zona. Lo stesso Comune di Firenze, allora con l’assessore Giorgetti, aveva parlato chiaramente promettendo impegno e chiarimenti, che ad oggi non ci risultano pervenuti”. Lo afferma Massimo Sabatini, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt, che ha presentato un question time al Comune nel quale chiede: “Se il Comune può garantire oggi, in modo documentato e verificabile, che non esista un rischio di collasso strutturale del sottofondo stradale o cedimento degli edifici, in particolare nei civici interessati dai danni già documentati dal 2022 a oggi”, ma anche “per quale motivo non sono mai state effettuate verifiche dinamiche (sotto carico) sulla struttura del fognone e sugli edifici danneggiati o a rischio, nonostante le segnalazioni ufficiali e le indicazioni contenute nel verbale del 2 marzo 2023 e la normativa UNI 9614:2017 relativa a vibrazioni meccaniche”.
“È opportuno sapere – prosegue Sabatini – chi abbia autorizzato la riapertura totale della strada al traffico il 30 giugno 2025, e su quali basi tecniche, considerato che nessun documento tecnico è stato reso pubblico o consegnato al Comitato Tutela San Frediano e non risulta alcun piano di consolidamento o progetto esecutivo attuato; ugualmente, nessuna verifica sugli edifici danneggiati è mai stata eseguita prima della riapertura”.
Nel question time, Sabatini invita il Comune a ponderare e valutare bene “le conseguenze penali e patrimoniali in caso di nuovi cedimenti, crolli o danni a persone, alla luce della mole di segnalazioni, documenti fotografici, relazioni tecniche, lettere e interrogazioni ricevute da oltre due anni e rimaste prive di riscontro efficace”.