I posti di lavoro come i libri all’Anconella: i primi rischiano la “bruciatura” per i dazi, i secondi l’hanno già subita per l’assenza di sorveglianza. Tutte le energie della giunta contro l’ex Meccanotessile. La Firenze sui giornali di lunedì 14 luglio

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Col passare dei giorni emerge un quadro sempre più inquietante della situazione economica che si prospetta in Toscana dopo l’ultima “offensiva dei dazi” lanciata da Donald Trump: la conta effettuata da Repubblica Firenze e Nazione Firenze annovera un miliardo di euro di perdite, tra le 120 e le 140 aziende in rosso e 1.500 lavoratori colpiti soprattutto nei settori di farmaceutica, olio e vino, ma anche il turismo per gli inevitabili contraccolpi sulle finanze dei cittadini americani, qualora le nuove misure decise da Washington dovessero entrare in vigore ad agosto. Queste fosche previsioni sono state prontamente colte al balzo da Matteo Renzi per attaccare Giorgia Meloni sui 55 milioni destinati al Comune di Firenze per lo stadio Franchi, accusandola di «regalare milioni mentre l’economia soffre». Immediata la replica del senatore Marcheschi di Fratelli d’Italia, che precisa come la realtà sia all’opposto di quella delineata dal leader di Italia Viva, laddove i soldi «che Nardella aveva perso» sono «per opere sociali e infrastrutturali», secondo lo scambio di battute riportato da Repubblica Firenze e Tirreno Firenze. Opere infrastrutturali che invece, sotto la direzione del PD e dell’assessore Giorgio, non si vedono se non sotto forma di continue problematiche: annunciata in pompa magna la costruzione del ponte tra Bellariva e Gavinana, su Varlungo si subiscono altre restrizioni di carreggiata sia sul ponte che su via De Nicola, il tutto sempre per i lavori della tranvia, come spiega in entrambi i casi La Nazione Firenze, sulla quale leggiamo anche della «guerra» tra il Comune e la ditta dell’ex Meccanotessile, nella quale il primo rescinderà il contratto con la seconda perché evidentemente insofferente delle ripetute denunce di sicurezza e igiene che hanno impedito la realizzazione del sogno di «lavori spediti», progettati come al solito senza tener conto di nulla. La ditta, però, «non ci sta e chiede un risarcimento danni da 342mila euro». Danni che, ancor più gravi, si sono avuti al gazebo dei libri all’Anconella, dato alle fiamme senza, per ora, né un movente né un autore, per la rabbia dei volontari sulla mancanza di sicurezza e sorveglianza. E, poiché nessun danno può esser davvero tale senza la beffa, ecco che 105.000 tonnellate di terra che dovevano servire alla creazione di una collina artificiale per risanare il borgo fantasma di Cavriglia sono finite in discarica perché ci si è accorti dopo che anche con le nuove frese supermoderne sono «difficili da asciugare» (Il Tirreno Firenze). Il costo dell’opera? 2,7 miliardi. Aggiornamenti, spiegazioni, cifre, costi? Niente. Intanto a Roma va in scena oggi il vertice tra Giani, Schlein, Fossi e Furfaro, che verrà seguito dalle riunioni regionale di domani e nazionale di dopodomani del centrodestra per ufficializzare le rispettive candidature. Forse. (JCM)