Nella Firenze dove si campa solo di multe e tasse di soggiorno è sempre più vicina la stangata dei dazi. Il centrodestra smaschera il PD su Giorgetti, una coraggiosa negoziante fa lo stesso con l’ennesimo delinquente. La Firenze sui giornali di lunedì 4 agosto

GERMOGLI PH: 1 OTTOBRE 2024 FIRENZE SAN JACOPINO CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI

Quasi come un vanto, alla recentissima notizia per cui a Firenze la prima fonte di incassi sono le tasse di soggiorno, si accompagna il «tesoretto» (parole del Tirreno Firenze) di 2.500.000 euro entrati nelle casse del Comune soltanto con le multe stradali. E anche le tasse di soggiorno stesse sono l’unico serio introito nelle casse cittadine, dato che il problema del turismo mordi e fuggi è ormai riconosciuto apertamente dalla stessa cittadinanza, come si evince dall’inchiesta in merito condotta da La Nazione Firenze, e a ciò fa da contorno, in uscita, la piaga delle truffe nelle prenotazioni. Sempre dalla stessa fonte ci viene comunicato, in sintesi, che su quelle due voci dovremo fare evidentemente ancor più affidamento dato che questa settimana, in cui entreranno in vigore i dazi di Trump col deprezzamento del dollaro (che comporterà un ricarico del 10% sulle tariffe stesse), i piccoli imprenditori del settore vinicolo inizieranno a soffrire seriamente. Espressione da intendere letteralmente per il 35enne italiano che ha tentato di rapinare un negozio in San Jacopino ed è stato messo in fuga con le cattive dalla proprietaria, minacciata con un coltello. Il malvivente, preso dagli agenti, è già libero, a quanto si apprende dalle sezioni fiorentine di Repubblica, Nazione e Tirreno, con le prime due che hanno intervistato la protagonista del gesto di autodifesa, anche lei giustamente sgomenta ma determinata a non mollare. Verosimilmente, purtroppo, non mollerà nemmeno Paolo Giorgetti, relativamente alla cui nomina il centrodestra, facendo eco alla denuncia di Dmitrij Palagi e Cecilia del Re, ha espresso una forte protesta con una nota consiliare congiunta: Lista Schmidt, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati hanno sferrato l’affondo affermando che il PD usa le nomine nelle partecipate come un sistema di regolamento di conti interno al partito e che esso pensa più a bilanciare il proprio potere che tenere in regola i bilanci della società, recitano gli stralci riportati dalla Nazione e dal Tirreno fiorentini. Frattanto, le prodezze di Giani raggiungono vette nazionali, conquistandosi un lungo articolo addirittura da La Verità nel quale si fa luce sul fatto che degli 850 milioni stanziati per la prevenzione dei disastri naturali ne è stato usato solo un terzo, e che nulla c’entrava il cambiamento climatico con l’alluvione del 2023. Un segreto di Pulcinella, ma certe cose è sempre meglio ribadirle apertamente. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli