Nasce la lista “Toscana Rossa”: Antonella Bundu candidata alla Presidenza della Regione

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Con un’assemblea pubblica il 9 agosto a Viareggio e la raccolta firme in piena estate, la lista si prepara alla campagna per le regionali

 

Toscana Rossa si presenta alle elezioni regionali del 2025 con Antonella Bundu candidata alla presidenza della Giunta regionale. La lista – composta da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Possibile e realtà civiche e locali – vuole offrire un’alternativa “di sinistra e popolare, antifascista, antirazzista, laica, femminista e intersezionale” alle forze politiche in gioco: “La lista ha l’obiettivo di portare nel Consiglio Regionale una rappresentanza di rottura e di alternativa agli schieramenti bipartisan, assente da anni in Regione, ma già presente in diversi Consigli Comunali: rafforzando così la costruzione di uno spazio politico e sociale, autonomo e indipendente dal bipolarismo.”

Il programma si fonda su quattro parole chiave: Pace, con la richiesta di una “Toscana terra di pace, libera dalla logica di guerra e militarizzazione”, lo stop a nuove basi militari e la riconversione di Camp Darby, oltre alla richiesta di “uscita dell’Italia dalla NATO e il suo scioglimento”; la condanna netta dell’operato israeliano con la richiesta di interrompere i rapporti istituzionali: “È indispensabile che oltre le parole di solidarietà ci siano azioni concrete in sostegno alla resistenza del popolo palestinese, per l’interruzione dei rapporti con Israele: per fermare il genocidio e i crimini di guerra contro i palestinesi”; Salute, con la denuncia di “liste d’attesa infinite” e la proposta di rafforzare la sanità pubblica e internalizzare il personale; Ambiente, con il rifiuto di “grandi opere inutili” come il nuovo aeroporto di Firenze, la TAV, il rigassificatore a Piombino e la richiesta di “un percorso di inchiesta, trasparenza e giustizia ambientale per cui chi ha inquinato deve pagare”, con particolare riferimento alla vincenda KEU: “Non si può tacere sul caso dell’inquinamento KEU, che mette a nudo la connivenza predatoria e criminale tra imprenditoria e classe politica”; Lavoro, con la proposta di un “vero salario minimo regionale a 10 euro per chiunque lavori per conto della Regione Toscana, direttamente o in appalto”, la lotta al caporalato e il sostegno alla legge nata dalla mobilitazione GKN: “Oltre le parole e le firme, servono le azioni concrete”.

Toscana Rossa si prepara alla raccolta firme estiva, senza certezze sulla data delle elezioni: “Nel balletto che va avanti da mesi, scegliamo di dare una prospettiva chiara, in alternativa alla rassegnazione e all’astensionismo, o al voto per il ‘meno peggio’”.