Bisi, che ha presentato il suo libro con Eugenio Giani, agita lo spettro del fascismo. Si sta formando un asse tra Massoneria, o una parte di essa, e Giunta uscente?
Tomasi candidato. L’inchiesta di Prato ma anche il caso dello smaltimento illecito di rifiuti (il caso keu), che ha fatto emergere una preoccupante penetrazione della ‘ndrangheta in Toscana. Le spese elettorali della sindaca Funaro al centro di un esposto delle minoranze di Centrodestra. Sì al Cpr e case popolari “prima ai toscani”. Ma anche un impegno per tutelare la Pergola come fatto per lo stadio Franchi. Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, ha colto nel segno con l’intervista di oggi al Quotidiano Nazionale. Messaggi chiari. Per gli alleati, per i suoi, per gli avversari. Il primo partito in Italia non vuole sfigurare in Toscana. Il verdinismo è finito. Giorgia Meloni ci crede, il partito è allineato e in campo. Stoccata, invece, al campo stretto: “Hanno governato cinque anni e non sanno se va bene. È fuori tempo: nell’era dell’intelligenza artificiale deve ancora scoprire il fax”.
C’è poi un passaggio, non casuale vista la storica e radicata presenza – la prima loggia risale addirittura alla prima metà del Settecento -, sulla Massoneria: “A Siena, un candidato sindaco che aveva dato priorità alla sua appartenenza alla massoneria, lo abbiamo sostituito in 24 ore”.
Il riferimento è a Montomoli, prima designato come candidato del Centrodestra poi scaricato in ragione della sua – mai celata – appartenenza alla Massoneria (sicuramente non è il solo massone a Siena); alla fine, Montomoli ha aderito a Forza Italia. Certo, lontani i tempi in cui quel quotidiano della Destra toscana ispirava un’idea di Italia che si sarebbe concretizzata con il Risorgimento e la presa di Roma, ma è un’uscita significativa. Tanto che il giornalista senese Stefano Bisi, Gran Maestro (prorogato) del Grande Oriente d’Italia, sul giornale online fiorentino Nove da Firenze ha scritto: “(…) Fare politica e amministrazione è cosa diversa e non incompatibile con l’appartenenza ad associazioni a meno che non si voglia tornare indietro di “qualche” anno. Donzelli è fiorentino e ricorderà, per averlo letto o per averlo ascoltato da nonni e genitori, che proprio cento anni fa a Firenze la feroce persecuzione antimassonica portò alla Notte di San Bartolomeo con tre morti e devastazioni. Quando si discriminano le persone per l’adesione a un’associazione si sa dove si comincia e non sappiamo dove si finisce”.
L’esperienza del fascismo, come sottolinea Bisi, che ha presentato il suo ultimo libro Le dittature serrano i cuori con il governatore uscente della Toscana e in sale regionali – insieme al direttore di Nove da Firenze, Nicola Novelli -, è stato una tragedia assoluta. Ma cosa c’entra questo con la legittima scelta del primo partito italiano che, parola di Donzelli, mette al primo posto l’interesse dei cittadini e non l’interesse di una qualsiasi altra associazione?
In più, sbirciando in casa Bisi, le complesse vicende del Grande Oriente d’Italia, la più grande Obbedienza italiana, sono state al centro di inchieste non solo giornalistiche ma anche giudiziarie. In sostanza, dopo i due mandati di Bisi, si sono tenute le elezioni per il nuovo Gran Maestro: nelle urne ha vinto Leonardo Taroni da Ravenna contro Antonio Seminario da Crosia – supportato apertis verbis dallo stesso Bisi -, ma un articolato riconteggio ha portato al ribaltamento del risultato. Vale il vecchio detto: le elezioni conta chi le organizza. A seguire, pioggia di ricorsi massonici alla giustizia “profana”, stop a Seminario, Bisi in regime di “proroga”, grandi spaccature, molti massoni “in sonno”, nuove elezioni forse nel 2026.
In conclusione, Donzelli ha toccato un punto sensibile, anche se il peso specifico della Massoneria è andato declinando nell’ultimo decennio. Bisi, le cui posizioni politiche non risultano affini al Centrodestra, si è subito armato di penna – compasso – e calamaio, istillando il dubbio su un improbabile revival del fascismo, o di metodi a esso affini. Tra una presentazione dell’altra, si sta formando un asse tra Massoneria – o una parte di essa – e attuale Giunta?
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