Al via un luglio rovente tra Scudo Verde e traslochi. Quando troppo e quando troppo poco: l’acqua in via Masaccio è ancora più rovente. Incendi e scioperi condimento immancabile. La Firenze sui giornali di lunedì 30 giugno

foto alessandro

È appena trascorso, doverosa menzione, il sedicesimo anniversario della strage di Viareggio, con messa e cerimonia commemorativa, pochi mesi dopo la condanna di dodici imputati per quei tragici eventi, ricorda La Repubblica Firenze. Oggi, non lontanissimo, quest’ultima e tutti coloro che hanno seguito i fatti stanno cercando di capirne di più sui due incendi che hanno devastato la pineta tra Scarlino e Follonica. A Prato, sempre più martoriata, i SI COBAS hanno lanciato una raffica di picchetti e scioperi, annunciando la firma di 11 accordi nella filiera della moda per imporre il rispetto delle otto ore di lavoro, contro sfruttamento e orari massacranti. È sempre La Repubblica Firenze a riportare l’informazione. Nella nostra città, invece, domani partirà infine a pieno regime lo Scudo Verde, che inizierà a comminare multe a Euro 0 ed Euro 1 ancora circolanti. Ben 40 linee di autobus dovranno poi modificare i loro percorsi a causa degli immancabili cantieri: il caso più eclatante è quello del 23, che da viale Guidoni a Sorgane vede ben tre cambi di direzione rispetto al suo itinerario tradizionale. Da parte loro, i pullman turistici sul Lungarno Pecori Giraldi si sposteranno finalmente alle Cascine. E se ci si lamenta degli «inconvenienti per i turisti», si pensi ai residenti di via degli Artisti e di via Masaccio che si trovano l’acqua corrente a punte di 44 gradi, che da giorni si sussegue nel negazionismo totale di Publiacqua, in un disagio iniziato “guarda caso” dopo la chiusura dei cantieri, si legge a conclusione di questa serie di notizie su La Nazione Firenze, che le ha coperte tutte. Piccolo spiraglio di positività: l’apertura in programma di uno spazio di ascolto, orientamento e lotta al disagio a San Donato, di cui parla Il Tirreno Firenze. L’auspicio è che non rimanga isolato come i tanti che abbiamo visto, ma si leghi a un percorso concreto di inserimento sociale e anche lavorativo dei giovani che vi si recano. (JCM)