Alia Multiutility tra slogan, debiti e pochi investimenti. Bambagioni attacca: “Si può tornare alla gestione pubblica dell’acqua”

GERMOGLI PH: 10 SETTEMBRE 2015 SIGNA PARCO DEI RENAI FESTIVAL DEI PARCHI CONFERENZA CASSA DI ESPANSIONE DEI RENAI NELLA FOTO IL CONSIGLIERE REGIONALE PAOLO BAMBAGIONI
Il presidente della Commissione Controllo chiede alla sindaca Funaro di guidare un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua: “Basta rincorrere nomi e arcobaleni, servono investimenti veri”

 

Mentre in Toscana le bollette idriche continuano a lievitare – 748 euro l’anno per famiglia, un record negativo nazionale – e la qualità dei servizi non mostra segni di miglioramento, il dibattito sulla gestione dell’acqua si accende nuovamente. A rilanciare la questione è Paolo Bambagioni, presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze (Lista civica Eike Schmidt), che attacca frontalmente Alia Multiutility e chiede alla sindaca Sara Funaro un cambio di rotta deciso.

“Intorno al destino dei servizi pubblici e dell’acqua in particolare – denuncia Bambagioni – si sta sviluppando un grandissimo interesse da parte di soggetti privati. I proprietari pubblici, invece, sembrano affaccendati in altre faccende che ritengono, evidentemente, più importanti degli investimenti – fondamentali – in infrastrutture e impianti”. Il riferimento è diretto e tutt’altro che velato alla gestione di Alia che, “con una situazione debitoria molto preoccupante, spende ingenti risorse in operazioni di facciata – il nuovo nome o i diritti lgbt – piuttosto che usarle per aumentare stipendi alle cooperative sottopagate o abbassare le bollette agli utenti”.

Il parallelo con Acea, player solido e con ampia disponibilità di liquidità, è inevitabile. “Come fa Alia a reggere il confronto con Acea che è solida e con liquidità vera?”, chiede polemicamente il consigliere. Ma la critica di Bambagioni non si limita alla governance della multiutility. Nel mirino c’è anche l’inerzia della politica, accusata di non sostenere con convinzione il ritorno a una gestione pubblica dell’acqua: “Sono convinto – dichiara – che oggi in Publiacqua vi siano le competenze per gestire l’acqua in modo totalmente pubblico. Per far questo, però, gli attuali proprietari della multiutility devono sostenere questo processo con capitali effettivi”.

Un appello chiaro, rivolto direttamente alla prima cittadina: “A Funaro chiedo di farsi paladina di questo nuovo corso e di queste richieste che provengono dai territori”, spiega Bambagioni, facendo leva anche sul malcontento interno alla maggioranza, “a partire da Alleanza Verdi e Sinistra, insieme a tanti sindaci, molti più di quelli che lo hanno già dichiarato pubblicamente”. Il consigliere, ex sindaco di Signa ed ex presidente della Mukki Latte, non rinuncia a un’apertura di prospettiva: “Si può tornare alla gestione pubblica dell’acqua, si possono anche attrarre investimenti con la regia pubblica, purché ci siano uno staff e una struttura di livello”.

L’acqua, avverte Bambagioni, “è il bene pubblico più prezioso”, e non può essere trattata come una questione accessoria. Soprattutto in una città dove i cittadini pagano le bollette più salate d’Italia.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli