La proposta di Fratelli d’Italia per proteggere medici e infermieri è stata respinta
in Commissione, tra polemiche e accuse incrociate
Di Roberto Vedovi
Ieri, nelle Commissioni consiliari congiunte 4 (Salute) e 8 (Legalità) del Comune di Firenze, è stata discussa la Proposta di Risoluzione n. R00961-25, denominata “Daspo Sanitario”, presentata dai consiglieri Alessandro Draghi, Angela Sirello, Matteo Chelli e Giovanni Gandolfo. Un’iniziativa coraggiosa e indispensabile per proteggere medici, infermieri e operatori sanitari, sempre più vittime di episodi di violenza nelle strutture sanitarie.
Tuttavia, la proposta è stata bocciata dalla maggioranza, con il sostegno di Sinistra Progetto Comune e Italia Viva, in una discussione trasformata in un circo ideologico, dove il merito della questione è stato soffocato dal consueto, sterile rimpallo di responsabilità verso il governo nazionale, un escamotage per evitare di affrontare un problema reale e urgente.
Il “Daspo Sanitario” rappresenta una risposta concreta e necessaria per garantire un ambiente di lavoro sicuro a chi dedica la propria vita alla cura degli altri. I proponenti, guidati dal consigliere Draghi, hanno evidenziato con forza l’urgenza di misure severe contro chi commette reati “odiosi” come le aggressioni al personale sanitario. La proposta, ispirata al Daspo urbano, mira a introdurre una sanzione che impedisca l’accesso alle strutture sanitarie a chi si rende responsabile di atti di violenza o danneggiamento, inviando un messaggio chiaro: chi attacca gli operatori sanitari deve affrontare conseguenze immediate e tangibili. Questa misura si affianca al Decreto Legge 137/2024, convertito in legge, che ha già introdotto strumenti incisivi: dall’estensione delle sanzioni per lesioni, includendo chi svolge servizi di sicurezza complementari, alla creazione di un nuovo reato di danneggiamento di beni sanitari con pene più severe in caso di violenza o minaccia; dall’arresto obbligatorio in flagranza per reati di lesioni e danneggiamento, con possibilità di arresto differito, al procedimento con citazione diretta a giudizio per il reato di danneggiamento.
La bocciatura della proposta da parte della maggioranza, giustificata con l’argomentazione che il “Daspo Sanitario” non risolverebbe il problema delle aggressioni e che il diritto alle cure non può essere negato nemmeno ai colpevoli, appare come l’ennesima risposta puramente ideologica che impedisce la risoluzione di problemi concreti e reali. Anziché proporre soluzioni alternative o un dialogo costruttivo, la maggioranza ha preferito deviare la discussione, trasformandola in una farsa ideologica e scaricando le colpe sul governo nazionale, come di consueto.
Come sottolineato da Draghi, la misura non intende negare cure essenziali, ma stabilire un deterrente efficace per chi minaccia la sicurezza di chi opera in prima linea. Il consigliere Locchi (Forza Italia), astenendosi, ha suggerito che la proposta potesse essere una provocazione per portare attenzione sul tema, ma i proponenti hanno ribadito con determinazione che il “Daspo Sanitario” è una risposta concreta a un’emergenza che non può più essere ignorata.
Il “Daspo Sanitario” potrebbe rappresentare una soluzione concreta per tutelare chi, ogni giorno, lavora in condizioni sempre più difficili per salvare vite. La sua bocciatura rappresenta un’occasione persa per Firenze e un insulto agli operatori sanitari. La proposta dei consiglieri di Fdi non è solo una misura punitiva, ma un grido d’allarme contro una piaga che minaccia la sicurezza degli ospedali fiorentini, e un invito a non cedere alla retorica vuota di una maggioranza incapace di agire con coraggio.