Azione o Inazione? Mazzetti (FI): “Calenda smetta di essere stampella PD, se viene verso il Centrodestra porte aperte”

GERMOGLI PH: 14 SETTEMBRE 2020 FUCECCHIO INCONTRO PARTITO ITALIA VIVA CON MATTEO RENZI CARLO CALENDA E EUGENIO GIANI IN PIAZZA MONTANELLI © TOMMASO GASPERINI / FOTOCRONACHE GERMOGLI

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“Vuole sviluppo o regresso? Riforme o decrescita? L’uomo di industria 4.0 non può essere complice del sottosviluppo”

 

“Dove hanno provato a governare insieme, che sia la Sardegna – una regione completamente bloccata – o Prato, commissariata dopo appena un anno, M5S e PD hanno lasciato voragini nei conti e nelle strade e ferite profonde, che però il Centrodestra si impegna a risanare. Come abbiamo fatto dopo il disastro del Conte bis, tra buchi di bilancio, arretratezza imposta, gestione caotica”. A dirlo è l’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.

“Pur di mantenere ancora un po’ il potere, un potere senza alternanza da oltre 50 anni, Giani si è accoppiato – sostiene Mazzetti – con l’esatto opposto di quelle che sono le sue idee pur di avere la benedizione della “capetta” e farsi ricandidare, a caro prezzo. Giani ha la colpa grave di aver provato a svendere il futuro della Toscana, oltre ad aver emarginato gli elementi più logici e seri – che c’erano – della sua coalizione. Avrebbe potuto chiudere la sua carriera politica con più dignità e onore e non mettersi con i forcaioli, giustizialisti, retrogradi del M5S, finendo l’opera di distruzione della Toscana. Il Giani stellato vuole una Toscana ferma, indietro nel tempo, scollegata, morta”.

“Giani – rimarca Mazzetti – ha scelto la completa sudditanza per fare un bis sulla pelle e sulle tasche dei Toscani, ma glielo impediremo perché dai territori e dai comuni proviene un messaggio di cambiamento chiaro”.

“Sudditanza che, però, non va di moda dalle parti dei riformisti – nota l’esponente azzurra -. Come possono coloro che hanno un’idea di sviluppo, di giustizia, di società accoppiarsi al M5S e, soprattutto, svendergli tutto? Calenda, che apprezzo per la sua chiara presa di posizione, dovrebbe chiarire, una volta per tutte, cosa vuol fare da grande – incalza -: continuare a fare la stampella del PD per mezza poltroncina o stare nel cambiamento? Calenda vuole Azione o Inazione? Vuole sviluppo o regresso? Riforme o decrescita? Decida: non voglio pensare che proporio l’uomo di “industria 4.0″ possa essere complice del sottosviluppo regionale”. “Se sceglierà bene, io dico: porte aperte”, afferma.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli