I disastri della manutenzione stradale fiorentina: a maggio la giunta ha ampliato l’appalto a Global Service (AVR), ignorando i segnali evidenti del degrado che soffoca Firenze
Chiunque abiti a Firenze, o anche solo la attraversi, sa che è impossibile fare due chilometri senza imbattersi in un cantiere vuoto, con le solite transenne buttate a casaccio e neanche l’ombra di un operaio al lavoro. Ogni giorno ci troviamo di fronte a uno scenario fatto di strade sbarrate, marciapiedi impraticabili, transenne buttate in mezzo alla strada e materiali edili sparsi senza ordine. Un paesaggio urbano che abbrutisce lentamente chi lo vive, con i fiorentini sempre più assuefatti a una quotidianità che somiglia a quella delle periferie più degradate del Sudamerica. Via Pietrapiana, Via Porta Rossa, Piazza Brunelleschi, per non parlare di Via Mariti, Via Bolognese, Via dell’Isolotto e interi tratti di ogni quartiere sono ormai ostaggio di lavori che sembrano eterni. E mentre la cittadinanza si abitua a questi scenari di degrado quotidiano, la giunta Funaro continua a tirare dritto, “senza se e senza ma”, sulla scia delle precedenti amministrazioni, Nardella in testa.
Nel bel mezzo di questo scenario desolante di pietosa manutenzione delle strade cittadine,, il Comune solo a maggio di quest’anno aveva confermato – e rilanciato – un appalto milionario con La Global Service, il servizio di gestione di un conglomerato di imprese alla cui testa vi è AVR SpA, società già nell’occhio del ciclone da anni per inefficienze e, soprattutto, per pesanti guai giudiziari. Già coinvolta in un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nel 2013 per modalità sospette nell’aggiudicazione di appalti per la raccolta rifiuti, e protagonista nel 2020 del sequestro delle proprie sedi (tra cui quella di Firenze) per presunti legami con la ‘ndrangheta. Una società dunque che porta con sé un bagaglio di ombre e sospetti, e che secondo molti – cittadini e opposizione politica – non ha mai garantito standard accettabili nel suo operato.
Nonostante tutto, il Comune ha deciso non solo di riconfermare AVR, ma di farlo stanziando cifre ancora più alte: tra 38 e 47 milioni per un piano di manutenzione urbana futuristico a quanto pare solo sulla carta, tra biciclette “a pedalata assistita” per «vigilare sulle piste ciclabili» e satelliti e droni a intelligenza artificiale per «monitorare ponti e viadotti». Ma basta farsi un giro nella città reale – quella fatta di buche, segnaletiche scolorite o montate al contrario, e ponteggi lasciati a marcire sotto la pioggia – per capire come la realtà sia molto lontana da queste promesse ad alto contenuto tecnologico.
Il rinnovo dell’appalto sulla base dell’accordo 2018-2024 tra Comune e AVR/Global Service è emblematico della volontà della giunta Funaro di «tirare diritto» rispetto a qualsiasi osservazione, critica e dubbio da parte della cittadinanza. Le opposizioni, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, avevano già sollevato interrogazioni in Consiglio Comunale tra il 2020 e il 2021, chiedendo conto del perché AVR, nonostante le numerose criticità e inchieste, continuasse a essere centrale nella gestione dei lavori pubblici a Firenze. Oggi, nel 2025, le stesse domande restano senza risposta, mentre il Comune va avanti come da suo stile ormai consolidato.
Ciò che emerge da questa situazione non è solo una gestione discutibile delle risorse pubbliche. È il senso profondo di abbandono che molti fiorentini denunciano da tempo. Al di là di annunci altisonanti, la realtà è sotto gli occhi di tutti: un paesaggio urbano che sembra sempre più provvisorio, trascurato, abbrutito. E una macchina amministrativa che continua a far lavorare chi ha già dimostrato, più volte, di non essere all’altezza.
Per chi volesse segnalare situazioni critiche nel proprio quartiere o inviare fotografie di cantieri abbandonati, può scrivere alla redazione de “La Firenze Che Vorrei” all’indirizzo: redazione@lafirenzechevorrei.it
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