Calza, RSA e cubo nero: si scoprono gli altarini? L’acqua tornerà pubblica ma tanta ne deve passare sotto il Ponte Vecchio prima della fine delle “grandi opere”. La Firenze sui giornali di giovedì 20 novembre

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In una giornata contrassegnata da due lutti importanti per la nostra città (la scomparsa del collega Domenico Mugnaini, già direttore di Toscana Oggi, e dell’imprenditore musicale Nicola Vannini, padre putativo degli Offlaga Disco Pax e del loro Socialismo tascabile del 2004: ne danno i tristi annunci La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze), arriva anche il funereo verdetto, quantomeno il primo, sull’accorpamento tra Michelangelo e Galileo. Si farà, dice la Regione, entro il 30 novembre; resta tuttavia l’ultima speranza del ricorso a Mattarella, ma il dietrofront è stato motivato da una lettera di inadempienza rispetto alla delibera del 27 ottobre con pochi giorni per la messa in regola, fanno sapere le stesse tre testate con l’aggiunta del Tirreno Firenze. Frattanto, è stato avviato l’iter per lo stop all’attività ricettiva nell’ex Convitto della Calza, doppiamente multato (4.000 e 400€ per attività extralberghiera senza titolo e apposizione di insegna indicante attività di ristorazione non consentita nella struttura) e rimosso dalla piattaforma Booking, con a corollario un’inchiesta del Corriere Fiorentino, che ne ha dato notizia insieme alle altre testate sopra citate, laddove si è dimostrata in prima persona l’attività alberghiera a 360° del fu convento, assolutamente non in regola e priva di qualsivoglia autorizzazione. Indagini della Guardia di Finanza anche sulla RSA di Santo Spirito e soprattutto sulla procedura di assegnazione dell’ex caserma all’uopo, grazie a una segnalazione dei frati agostiniani, riportata su Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze, sicuramente agevolata da una corrente favorevole in Vaticano. È «giallo sui sopralluoghi», titola La Nazione Firenze, del cubo nero: la giunta comunale è stata costretta a chiedere verifiche sugli adempimenti delle prescrizioni della Soprintendenza al tempo dei lavori sull’ex Teatro comunale per adibirlo a complesso residenziale. Dev’essere stato questo subbuglio a far correre ai ripari l’amministrazione promuovendo la nomina di “investigatori” sugli annunci di B&B alla ricerca di irregolarità, come ci informano La Repubblica Firenze e il Corriere Fiorentino. Irregolarità che causano proteste in via Tornabuoni, nella fattispecie contro la «norma salva-griffe» del governo accusata, dai sindacati, di deresponsabilizzare le grandi marche della moda circa lo sfruttamento, ma protestano anche gli universitari sotto un rettorato sigillato e presidiato dalle forze dell’ordine in San Marco, per protestare contro nuovi accordi tra l’Unifi e alcune università israeliane. Di entrambe le notizie ha dato conto il Corriere Fiorentino. Arriva intanto il sì alla proroga per un anno della concessione del servizio idrico a Publiacqua, ritenuto da quest’ultimo il «primo passo verso l’addio al socio privato»: altrettanta copertura mediatica è stata riservata a questo aggiornamento dal Tirreno e da La Nazione Pistoia, ancora più ottimisti per la prospettiva secondo cui «l’acqua tornerà ad essere completamente pubblica»: a gennaio il tribunale si esprimerà sul riacquisto definitivo delle quote. Fa invece ostruzionismo la neo(ri)nata giunta Giani, che, riporta il primo, ha bocciato ben 10 ordini del giorno presentati da Fratelli d’Italia, fra cui una proposta di dirottare fondi per il reddito di cittadinanza ad altre forme di sussidio e una sull’istituzione di due CPR, ma dicendo di no anche, persino, a misure contro l’erosione costiera. E mentre La Nazione Firenze offre un quadro desolante, ma che conferma quanto già sapevamo circa l’esplosione selvaggia della cantierizzazione della città, sullo stato dei lavori finanziati dal PNRR (solo 21 opere su 56 completate, linea tranviaria Piagge-Campi ancora ferma e non costruiti neppure i nuovi asili nido, un totale di 8 progetti indietro rispetto alla tabella di marcia), sempre Il Tirreno rilancia i dati ISTAT sull’esclusione sociale, rischiata da «uno su quattro» tra i minori di 16 anni, in aumento del 2.8% rispetto al 2021 e attualmente attestatasi al 26.2% nel Centro Italia, meglio del Sud (43.6%) ma peggio del Nord (14.3%). Una di queste è certamente la piccola Kata, la cui madre, sentita dallo stesso giornale, è convinta sia stata «rapita e venduta», ripetendo il suo appello affinché «chi abitava all’ex hotel Astor parli e dica la verità». Vittime del degrado imperante, ma molto meno note, un italiano di 50 anni e un albanese di 34, arrestati per spaccio e consumo di sostanze stupefacenti: si parla di 490 grammi tra hashish e marijuana per il primo, 16.5 g di marijuana per il secondo, stando ai dati comunicati tramite La Nazione Firenze. (JCM)