Scavullo mostra video e testimonianze di cuccioli venduti e sfruttati come strumenti di guadagno. E denuncia: “Le redazioni ignorano la realtà per ragioni ideologiche”
Nel silenzio quasi generale della stampa locale, un video diffuso ieri sui social accende di nuovo l’attenzione su una realtà che si consuma ogni giorno nell’indifferenza di molti per le strade di Firenze: l’accattonaggio con animali. A denunciare il fenomeno è Simone Scavullo, coordinatore regionale del Partito REA Toscana, che in un’inchiesta filmata documenta la crudeltà con cui cani di piccola taglia vengono sfruttati per ottenere denaro.
Con prove concrete e dichiarazioni filmate, vengono mostrate persone che ammettono di acquistare cani direttamente dall’Est Europa, già provvisti di vaccini e passaporto europeo, per eludere la normativa italiana. Parliamo di cani pechinesi, maltesi e altri cuccioli venduti a cifre tra i 200 e i 1.000 euro, pronti su ordinazione entro “un paio di mesi”. Il tutto per inserirli in una catena di sfruttamento che li porta a stare immobili per ore e giorni sotto il sole, senza acqua né cibo, usati come strumenti per impietosire i passanti.
“Il problema non è solo l’accattonaggio”, afferma Scavullo: “È lo sfruttamento sistematico, il commercio sommerso di animali, la tratta silenziosa che passa sotto gli occhi di tutti – istituzioni comprese – senza che nessuno intervenga seriamente.”
A peggiorare il quadro è l’accusa, pesante, rivolta ai media locali. Secondo Scavullo, “alcuni giornalisti presenti hanno sentito, filmato, verificato quanto riportato. Tuttavia, le loro redazioni si sono rifiutate di pubblicare l’inchiesta, non per carenza di prove, ma per pregiudizi politici personali nei confronti del sottoscritto, colpevole – a quanto pare – di non appartenere all’orientamento politico “giusto”. “Quando un giornalista smette di informare e sceglie di censurare per simpatie ideologiche, non è più giornalismo. È complicità. E gli animali, come le persone, non hanno colore politico”, aggiunge.
Le richieste avanzate dal Partito REA ( “Rivoluzione Ecologista Animalista”) Toscana sono chiare e concrete: divieto assoluto di accattonaggio con animali, controlli reali, sanzioni effettive, indagini sulle filiere parallele dell’importazione illegale, coinvolgimento delle ASL veterinarie e delle forze dell’ordine. Ma anche un appello alla stampa: raccontare i fatti, indipendentemente dalle bandiere politiche.