Cantieri, visite mediche rimandate, alluvionati senza soldi, acqua contaminata, metalmeccanica sotto attacco; il bubbone viola è prossimo all’esplosione. La Firenze sui giornali di domenica 2 novembre

Germogli Ph 04 settembre 2017 Pontedera sciopero provinciale metalmeccanici, tutti i gruppi sindacali, solidarietà tmm Foto Sarah Esposito/Fotocronache Germogli

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Si sa, non è mai una buona idea gettare la polvere sotto il tappeto anziché affrontare i problemi. Questa prassi di normale buonsenso trova conferma ancora una volta nel caso della Fiorentina: se, come dicevamo a inizio settimana, la positività di un risultato calcistico può far passare in secondo piano qualsiasi male del mondo, la partita col Lecce non è quella col Bologna, e si preparano, come prevedono La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e Il Tirreno, cori e striscioni peraltro già presenti un po’ ovunque contro società, dirigenti e Comune. Il Direttore Sportivo Daniele Pradè ha già rassegnato le sue, pesantissime, dimissioni, mentre mister Pioli oggi si gioca la panchina. Un’ottima sintesi del contesto generale metropolitano, nel quale soffre non solo il calcio, ma ogni settore. La metalmeccanica è il primo, con 120 licenziamenti in programma a Barberino Valdelsa e appelli della FIOM a fermare quelli alla ATOP, sbloccare la vertenza Targetti e non eccedere negli ammortizzatori, con un allarme lanciato sulla crescita della cassa integrazione sullo sfondo anche dei 500 posti complessivi “bruciati” all’ex GKN. È quanto emerge dai vari resoconti pubblicati da Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, Il Tirreno Firenze, La Nazione e La Nazione Firenze. Il secondo di questi settori è la sanità, laddove Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze riportano le testimonianze di una docente che da due mesi cerca, senza successo, di prenotare una gastroscopia nonostante una prescrizione con urgenza breve e la natura invalidante della malattia per il suo lavoro, e di una famiglia infuriata col Comune per l’infinita attesa di un anno affinché il figlio, autistico, potesse accedere al centro diurno, per scoprire poi che si tratta di un servizio a pagamento. È però quantomeno riuscita ad accedere all’ospedale la giovane madre di Rifredi, tra i 60 intossicati dall’acqua contaminata per la rottura dei tubi di scarico i quali, spiegano le sezioni fiorentine di Nazione e Tirreno, hanno “infettato” la cisterna che rifornisce le abitazioni. Niente di nuovo, se non in peggio, sul fronte lavoro, ove tramite il Corriere Fiorentino i negozianti di Gavinana hanno dato voce al loro sfinimento e alle loro paure circa la perdita di clienti a causa dei cantieri della tranvia: ha chiuso, intanto, l’edicola. La clientela generale si è già dimezzata. Gli studenti e i docenti vivono le stesse angosce: continua, coperta da Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino, la lotta del Michelangelo per evitare l’accorpamento. Ai microfoni di quest’ultima testata la presidentessa del Conservatorio nonché ex assessore alla Cultura e alla Scuola, Rosa Maria di Giorgi, lancia un appello contro la «logica dei tagli» e per la difesa delle materie umanistiche, anche lei a sostegno della lotta del liceo per la salvaguardia della propria autonomia. Protestano anche gli alluvionati di Campi Bisenzio, ancora in attesa dei rimborsi per le perdite subite nell’alluvione di due anni esatti fa e le cui testimonianze raccontano di lavori di restauro effettuati sostanzialmente da soli, fatto salvo il misero contributo di appena 3.000€ a fronte dei 40.000 di danni e tutti i ricordi cancellati per sempre; frattanto, sempre su La Nazione Firenze, l’ing. Nicola Casagli avverte che «con le piogge della Piana anche Firenze avrebbe danni» e mette in guardia sui pericoli rappresentati dai torrenti tombati e dagli Airbnb sottosuolo, citando anche il recente caso valenciano. A proposito di B&B, un’inchiesta di questo stesso giornale ha fatto luce sulla tendenza spopolante di lasciare le valigie nei bar, adoperandoli come deposito bagagli attraverso un’applicazione specifica, e che a fronte dei pochi euro guadagnati dai negozianti si sono però già avute 117 adesioni. Sale invece la tensione tra i gestori dei dehors, che denunciano il rischio della perdita di 1.000 posti di lavoro e della chiusura di «centinaia di attività» a causa delle nuove normative di Soprintendenza e Comune. Ristagna anche la “transizione green, nonostante l’infinita e martellante propaganda da parte dell’amministrazione comunale e regionale: il Corriere Fiorentino rilancia i dati di Terna per i quali la produzione di energie rinnovabili è scarsissima, l’Obiettivo 2030 è ancora lontano e l’eolico è di fatto fermo, col 50% di energia derivante dal fotovoltaico e il 30% dalla geotermia. Non stupisce, in ciò, che un altro rapporto, stilato dal Comune sulla base dei dati ISTAT e pubblicato sul Tirreno Firenze, veda la città in preda a uno «choc demografico», che prevede da qui al 2050 una città sempre più vecchia e spopolata di altri 11.300 residenti. Del resto, chi vuole una città così? (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli