Chiesti 34 milioni per le batterie sui convogli: la svolta estetica potrebbe arrivare, ma non grazie all’ex sindaco
Addio pali elettrici della tramvia? Forse sì, ma non per merito di chi lo aveva promesso a ogni conferenza stampa. A mettere i puntini sulle “i” ci pensa Matteo Chelli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che in Consiglio ha rivendicato l’origine dei fondi destinati alla trasformazione del sistema tramviario: un finanziamento richiesto dal Comune al Ministero delle Infrastrutture (MIT), grazie a un bando pubblicato nel febbraio 2024.
Altro che proclami: “È grazie all’avviso pubblicato nel febbraio 2024 dal MIT se il Comune potrà beneficiare delle risorse necessarie per iniziare la trasformazione del sistema tramviario”, dichiara Chelli, sottolineando che l’intervento chiave riguarda l’installazione di batterie sui 46 convogli esistenti. Un passaggio tecnico fondamentale per poter eliminare i pali dalle aree storiche e di pregio, restituendo decoro al paesaggio urbano.
Il conto, però, è salato: si parla di 34 milioni di euro solo per la tecnologia Retrofit, a cui andranno sommati ulteriori costi per opere complementari. Una cifra “estremamente importante”, secondo Chelli, che però segna un cambio di passo rispetto alle “promesse a vuoto” del passato.“Alla luce di quanto sopra, è chiaro come l’ex sindaco Nardella non facesse altro che strumentale propaganda con gli annunci ad ogni piè sospinto dell’imminente rimozione dei pali”, affonda il consigliere di Fratelli d’Italia.
Adesso, Firenze potrebbe finalmente intravedere un futuro senza “foreste metalliche” nei suoi scorci più iconici.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli