Colpo grosso a Dior, mentre l’artigianato continua a morire. Sul cubo bianconero attaccano anche Tomasi e Galli; “risveglio” della massoneria a Prato? La Firenze sui giornali di lunedì 1 settembre

furto

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La criminalità fiorentina ha messo a segno, tra i tanti, un colpo “di lusso” con un furto da 200.000€ alla nota boutique Dior in via Strozzi: a tal fine i ladri si sono aperti un varco da un edificio in via Sassetti, guadagnandosi così l’appellativo di “banda del buco” ed elevando la complessità dell’intervento dopo il furto del vicolo dei Cerchi di metà agosto compiuto dagli stessi autori, come apprendiamo da Repubblica Firenze e La Nazione Firenze, con la notizia in sé riportata anche da Corriere Fiorentino, La Nazione e Il Tirreno Firenze. Sulla seconda leggiamo anche dell’aggressione di una senzatetto a una guardia giurata e a un operatore del parcheggio sotterraneo della stazione di Santa Maria Novella e dell’ennesimo incendio al Viper, di nuovo nel sottotetto già bruciato. A questi contesti di degrado in continuo approfondimento fa da sfondo, o meglio, vorrebbe far da sfondo un tentativo di sfoggio di presunto sfarzo: sul caso del “cubo bianconero” si esprimono anche il candidato del centrodestra alle Regionali, Alessandro Tomasi, e il consigliere regionale leghista Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina e dunque già propenso all’astio verso il colore della struttura. Se il primo, citato su La Nazione Firenze, accusa l’amministrazione comunale di «vendere beni pubblici per farne case di lusso», il secondo concentra i suoi strali su Renzi e Nardella, che «oggi svicolano, ma sul “cubo” erano parte in causa», secondo le parole citate dal Tirreno Firenze. Altrettanta bruttura apporteranno i cantieri, per i quali la giunta ha deciso lo schieramento di agenti in strada pronti a combattere la «guerra alle infrazioni» ed effettuare controlli sulle «soste selvagge» (La Nazione Firenze), smascherando ulteriormente gli inutili lavori “pubblici” come un mero pretesto per la militarizzazione della città. Sul fronte elettorale, se da Portoferraio Elly Schlein formalizza il suo endorsement a Giani, come si apprende da Repubblica Firenze e La Nazione, nel centrodestra pratese ancora è buriana: gli elenchi della loggia massonica di Matteini Bresci e Cocci sono finiti al vaglio dei magistrati (La Repubblica Firenze), con La Nazione che, in un articolo, ipotizza una “rivincita” della massoneria che riacquisisce voce in capitolo nella «guerra dei poteri forti», sullo sfondo degli scandali Bugetti e Cocci. L’economia, intanto, grida pietà, soprattutto il mondo dell’artigianato che vede un altro calo nel -1.2% di imprese nel 2024 rispetto all’anno precedente, con «meccanica e moda i settori più in crisi» (La Repubblica Firenze). Continua anche la pubblicizzazione del presidio dei sindacati della scuola in programma il 10 settembre, con la piattaforma di lotta che si allarga al “modello Valditara”, ritenuto autoritario e retrogrado. Ne ha parlato in dettaglio Il Tirreno Firenze. (JCM)