Nei giorni scorsi il deputato del Partito Democratico e segretario regionale del PD toscano, Emiliano Fossi, ha pubblicato sui propri canali social un intervento critico nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni e, in particolare, della proposta di istituire anche in Toscana un centro per i rimpatri. Secondo Fossi, tale iniziativa rappresenterebbe un’imposizione autoritaria e una forzatura rispetto alle prerogative regionali.
A questa presa di posizione ha risposto Matteo Chelli, consigliere comunale e candidato di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali. In un video diffuso online, Chelli ha replicato punto per punto alle dichiarazioni di Fossi, accusando il Partito Democratico di ambiguità sul tema della sicurezza e di una mancata assunzione di responsabilità per la situazione attuale in molte città toscane.
Di seguito, il testo integrale della dichiarazione di Matteo Chelli:
È da qualche giorno che voglio fare questo video, perché d’altronde non sempre si può restare in silenzio.
Mi sono imbattuto stamani, infatti, nell’ennesimo post del segretario del Partito Democratico toscano, Emiliano Fossi, che – tanto per cambiare – parla di quanto siamo brutti, cattivi, fascisti noi di Fratelli d’Italia.
Io, stupidamente, pensavo che ogni tanto osasse parlare anche di cosa lui e il suo partito vogliono fare per migliorare questa regione colabrodo, ma evidentemente sono uno stolto a pensarlo.
Ci accusa, in buona sostanza, di essere autoritari perché il governo guidato da Giorgia Meloni vorrebbe imporre anche in Toscana la realizzazione di un centro per i rimpatri, come peraltro già presente in regioni guidate dal centro-sinistra, visto che il presidente uscente, Eugenio Giani – spero uscente definitivamente – non ne vuole sapere.
Allora io, caro esimio onorevole Emiliano Fossi, le chiedo pubblicamente di chiarire una volta per tutte qual è la posizione del suo partito rispetto al problema sicurezza? Perché le do un dato: nessuno ancora l’ha capito. Nessuno l’ha capito.
Un giorno ci dite che la sicurezza è competenza del governo. Il giorno dopo, se il governo si occupa di sicurezza – e lo fa chiedendo alle regioni di individuare aree dove realizzare centri per i rimpatri, per velocizzare le procedure di espulsione di irregolari, criminali e delinquenti che purtroppo pullulano nelle nostre città – per voi il governo compie un atto autoritario.
Se il governo si occupa di sicurezza varando un provvedimento che dà più poteri e strumenti alle forze dell’ordine, fate le barricate in Parlamento.
Allora, delle due l’una: o si sta da una parte, o si sta dall’altra.
Diteci voi da che parte state.
Diteci qual è la vostra posizione.Perché, vede, onorevole Fossi, se oggi ci troviamo in questa condizione, se oggi le nostre città sono messe a ferro e fuoco, è per colpa della negligenza degli anni passati. Io li ricordo quegli anni, in cui chi – come me – paventava il rischio che il problema sicurezza potesse degenerare in futuro, veniva tacciato di essere un allarmista e un avvelenatore di pozzi. Io li ricordo bene. E chi ci accusava, erano quelli come lei.
Allora, non ci faccia la morale. Non ci dia lezioni di buon governo. Poi, soprattutto Lei. Lei, lei che è stato sindaco di un comune – Campi Bisenzio – che, quando lo ha abbandonato per inseguire le sue mire politiche in Parlamento, ha deciso di spedire sonoramente a casa il Partito Democratico. L’unico comune importante della cintura fiorentina, nella città metropolitana di Firenze, che il Partito Democratico ha perso dopo tantissimi anni di governo.
Quindi non ci venga a fare la morale. Si guardi allo specchio, prima. E vedrà che si smentirà da solo quando parla.