C’è chi ruba infilando nei giubbotti, c’è chi batte 1 euro alle casse self e porta via merce per 100 euro. “E sono sempre i soliti…”
Esselunga di via Canova, vane le varie manifestazioni per chiedere sicurezza, è la sensazione di chi ci lavora. “Passerelle inutili, a parte i cancelletti alle casse non è stato fatto niente, passata l’estate questi soggetti sono tornati dalle ferie e la situazione è tornata peggio di prima – sospira una lavoratrice, testimone dell’ennesimo caso di violenza nel centro commerciale di giovedì che preferisce rimanere anonima – Ne beccano uno ogni tanto, lo portano in caserma e il giorno dopo è di nuovo lì. Sono sempre i soliti”.
La minaccia con una mannaia a una commessa che aveva colto due ladri a rubare, è solo l’ultimo degli episodi:
“Ero lì – racconta – È successo alle ormai note casse self. Due colleghe si accorgono che due marocchini che conosciamo bene, erano pieni di birre sotto ai giubbotti (i giubbotti con questo caldo poi, sfacciati!), come al solito. Una delle colleghe ha detto a uno dei due ladri: ‘Le birre le devi pagare’ e questo ha aperto il giubbotto e le ha mostrato oltre alle birre una mannaia minacciandola: ‘C…zo vuoi?’. Lei si è impaurita, ha chiamato il direttore che a sua volta ha chiamato la polizia, ma nel frattempo questi erano andati e si è persa la consueta ora a riempire scartoffie”.
Nessuno intorno è intervenuto: “Ormai non si girano neanche più, è diventata la normalità, un alterco non cattura neanche più l’attenzione – continua la nostra testimone – Io ho visto tutto perché ormai riconosco le dinamiche, ma intorno tanti non si saranno neppure accorti e poi c’è paura e scoramento. Tanto che puoi fare? Rimetterci te? Tante cassiere dicono che li fanno passare, è pericoloso, non è migliorato nulla dopo tanti discorsi, loro si sentono impuniti e autorizzati”.
Tecniche e personaggi si ripetono: “C’è lo stesso soggetto che spaccò la vetrina a colpi d’ascia a maggio, per ribellarsi di esser stato allontanato mentre rubava: continua a entrare dieci volte al giorno, lo fermano una e le altre va liscio. Ieri si è infilato una ventina di mascara nelle mutande, poi li rivende – riferisce –. Poi c’è l’uscita senza acquisti senza cancellini, e tanti ladri escono di lì. C’è chi ruba 100 euro di roba e alle casse self passa un’acqua. In tanti mangiano gratis in negozio e lasciano le confezioni vuote negli scaffali, ci sembra di fare le cameriere…”
E tra i clienti monta la rabbia. “Pensano: ‘Perché la solita spesa loro la pagano un euro e io 100? Perché devo andare io a coprire il costo degli ammanchi dei furti?’. Così anche i clienti qualunque si stanno adattando. Vediamo che battono meno cose sul Prestospesa, che pesano un chilo di frutta e ne insacchettano due”.
“Le guardie in divisa sono antiaggressione e non possono fare nulla sui furti, gli antitaccheggio ne prendono uno e gliene passano dieci accanto perchè son pochi – prosegue – Ma sono sempre i soliti. Li portano via, ma sono fuori della caserma prima dei poliziotti che riempiono i verbali”.
Sulla questione interviene il consigliere comunale Alessandro Draghi, per cui quest’ennesimo caso “evidenzia e rende sempre più prioritaria la necessità di un cpr per Firenze”.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli